mercoledì 6 giugno 2012

Mirò Mondrian Calder


Io e il mio compagno di mostre di fiducia Walter, oggi siamo andati a Vercelli a vedere Mirò, Mondrian e Calder. Avevo voglia di perdermi un pochino nell'arte, lì tutto è bello e perfetto così com'è. Silenzio, devi solo respirarla e farti attraversare.

In stazione Walter si avvicina a un ragazzo che, con la sua bici, sta aspettando il treno come noi. Gli chiede come funziona il servizio per le biciclette. Ci conosciamo e cominciamo a parlare.


" Walter scusami ma perché ti interessa sapere queste cose? Tu hai la moto e la macchina "
" Guarda che invece ce l'ho una bici! "

" Ah beh, però non mi pare che la usi tanto!" e indico la sua pancia.
" Lei mi prende sempre in giro, ma non lo farebbe se non mi volesse bene "

Walter aiuta Pasquale a mettere la bicicletta nello scompartimento adibito. "Ti fotografo perché sarà la prima e l'ultima volta che ti vedrò con una bici!"


Pasquale vive a Mantova, ha abitato anche a Lucca, viene da Bari e ha dei capelli che fanno invidia pure a me!
E' partito un mese fa dalla sua città d'origine con l'intento di toccare la città più a est e quella più a ovest d'Italia: Otranto e Bardonecchia.

Lungo il suo viaggio si è fatto ospitare da chi aderisce al programma di couch surfing (praticamente degli scambisti, di case) e quando non ha trovato ospitalità si è affidato al suo sacco a pelo. 

Mentre ci raccontava di una nottata passata in una casa abbandonata a Pontecurone (AL), le persone vicino a noi facevano finta di niente, ma hanno iniziato a tacere per ascoltare anche loro la storia.

Un posto da streghe, della paglia che evidentemente aveva già fatto da letto a qualcuno e dei passi in piena notte nell'altra stanza...

Un cinghiale entra e gli passa di fianco come se niente fosse. "Che per caso hai visto se ci sono ghiande qui? No, ah ok se torni da 'ste parti di notte ci si rivede, continua pure a dormire!"

"Pasquale toglimi una curiosità, perché hai mollato le sicurezze per andartene in giro così?"
" Perché degli otto anni in cui ho fatto la medesima vita non mi ricordo granchè, ho ricordi importanti prima e dopo. So cosa voglio per il mio futuro: una famiglia, e quando troverò la persona giusta mi fermerò senza rimpianti. Ma qui e ora io voglio e posso essere quello che sono adesso".

"Noi scendiamo alla prossima, ciao, se non mi avessi dato 35anni mi avrebbe fatto davvero piacere conoscerti!"

Non si può andare ad una mostra a distrarre il prossimo con i propri borborigmi gastrici! Occorre rifocillarsi prima. E poi è davvero grazioso il centro di Vercelli.


Che dire della mostra? 3 sale monografiche. Mondrian e le sue griglie: lasciare aperte delle strade pur nel concetto di equilibrio unitario;



Mirò e la sua volontà suprema: dal più piccolo particolare far nascere un mondo;




Calder, la ricerca di materiali che permettessero l'agilità della lavorazione, l'indagine sulle forze opposte e i loro bilanciamenti, l'amore per le forme che scaturiscono dalle combinazioni diverse. La scultura dei "mobiles" che col suo potenziale cinetico può diventare elemento organico ed evocare così, in chi la guarda, un'atmosfera fantastica.



Bella mostra, peccato poche opere. Magari un giorno facciamo un viaggio un po' più lungo e andiamo a Venezia al Guggenheim, lì le opere non dovrebbero mancare!

I bei tempi in cui io e Peggy Guggenheim preparavamo le mostre insieme!

Torniamo alla stazione per riprendere il treno. 

" Tu mi fai veramente sorridere, ma ti rendi conto di quello che riesci a farmi fare?! "
Beh?! cosa c'è di strano per occupare il tempo in treno, nell'inventarsi un gioco in cui si deve indovinare che sentimento sta esprimendo l'altro, solo guardando gli occhi? 

Walter

Io ho detto: ti scappa la cacca. Invece era: stupore

Grazie Walter per essere sempre felice di condividere i miei pensieri, da quelli più tristi a quelli più pazzi.
Se non fossi rimasta senza papà quand'ero piccola, oggi vorrei avere con lui quello che ho con te.


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