Oggi ho visto un bimbino di origini asiatiche che stava correndo in maniera incerta verso una qualche meta indecifrata.
Istintivamente ho allargato le braccia come a fermarlo e proteggerlo da chissà che, e un istante dopo è arrivato il papà che l'ha preso in braccio "sgridandolo" con la stessa ira di un orso di peluche.
Il papatino ha sorriso facendo scomparire ancora di più i suoi occhietti a mandorla tra le guance e ha chiamato: mamma!
Né la madre né il padre potevano essere i genitori biologici: Europei a tutti gli effetti.
Era un bimbo adottato. Chissà quali altre parole oltre a "mamma" conosceva in Italiano? Se anche fosse stato ancora nessuna, dove sarebbe il problema? Un sorriso è un sorriso ad ogni latitudine o longitudine della Terra.
Posso comprendere l'odio per certi usi e certe mentalità, non potrò mai comprendere l'odio razziale a priori.
Da quando sono "grande" ho sempre avuto il pensiero di adottare un bambino, se e quando avrò una famiglia mia. Forse addirittura prim'ancora di accostarmi all'idea che sarebbe straordinario essere pronta, un giorno, ad avere davanti un esserino con la mia stessa bocca e i miei stessi occhi.
Mio figlio nascerebbe con l'incertezza del futuro, ma con l'inconsapevole certezza di essere comunque amato da qualcuno sopra ogni cosa, ed è un'ingiustizia tremenda che invece ci siano vite che nascono senza un cuore che batte per il loro.
Mi piace tanto il colore bianco. Il colore bianco è la somma di tutti i colori.
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