Lo spasmo alla palpebra è migliorato , ma non è passato, e domenica notte ho fatto un incubo. Per il lunedì serviva un posto da sogno.
Cerca, cerca, eccolo, sembra perfetto, Varigotti Punta Crena: isolata, natura, mare. Immersa nella macchia mediterranea: mirto, lavanda, rosmarino, elicriso, terebinto, lentisco, corbezzolo e anche legno puzzo; sembrano gli ingredienti di una pozione magica!
La spiaggia è una caletta ad arco a cui si può accedere solo via mare, o salendo fino ai ruderi di una torre di avvistamento del XVI secolo, a 70 metri, e poi scendendo attraverso sentierini minuscoli a strapiombo sul mare.
Ad un certo punto nessuno sembra essere abbastanza agevole da essere quello giusto, camminiamo un po' e poi il vuoto o la strada bloccata dalla vegetazione. Attiviamo il sesto senso di ragno, uno sembra l'unico ad andare nella direzione giusta in linea d'aria.
E' quello giusto. Arriva fino ad una corda a cui aggrapparsi per fare un dislivello di 10 metri. Indiana Jones dev'essere passato di qui!
Finalmente arriviamo. Posto bellissimo ma un pensiero tenebroso attraversa la mia mente: "non abbiamo nulla da mangiare, solo da bere e da qui non è possibile raggiungere niente! Riusciremo a resistere ai morsi della fame?! Ormai siamo qui, dobbiamo provarci!"
Uno sguardo intorno. Siamo sei, di cui un ragazzo che prende il sole nudo. Beh, il posto lo consente, non è sicuramente una cosa che mi scandalizza.
Mi stendo sotto questo costone di roccia enorme alla mia destra e il blu del mare a sinistra, e inizio a sfogliare un giornale cretino che ho preso in autogrill, letture da spiaggia. Una rubrica si chiama Fatti della vita: "Con i tacchi a spillo, mentre era seminuda, uccideva topi, scarafaggi, pulcini e conigli" (il nome della rubrica è adatto, questa doveva essere fatta proprio sul serio!)
Meglio abbandonare le letture impegnate... Guardo le pietroline e le passo tra le dita a setaccio. Ne trovo una che ha un colore che mi ricorda la mia micia. Metto in borsa la pietra Brici.
Passano due orette e arrivano altre persone, uomini. Tutti, tranne due, mettono i gioielli di famiglia en plain air e poi comincio a notare cose un po' strane...Giuro che non mento, ho chi può testimoniare!
Avevo guardato tutti distrattamente fino a quel momento, macchie rosa, non saprei descrivere un viso (e nemmeno qualcos'altro), ma per caso ho notato che quello più vicino ai nostri asciugamani mi stava guardando di nascosto da sotto il braccio. Date le "circostanze" non ho pensato che lo facesse perchè avevo dell'insalata tra i denti, allora ho fatto un po' più di attenzione.
Sto ancora ridendo...
Il ragazzo nudo che quando siamo arrivati stava prendendo il sole, si era completamente girato sul fianco fissandomi. Doveva essere un barman, perchè ha iniziato a shakerarsi il bigolo!
Quando l'ho puntato con lo sguardo ha smesso subito, ma era chiaramente il caso di trasferirsi altrove.
Scarpiniamo in direzione inversa e così ho potuto dedicarmi anch'io ai piaceri della carne. Piadina con prosciutto e fontina!
Prendiamo le ultime ore di sole su una spiaggetta carina a Noli. Abbiamo le racchette per giocare, ma la ghiaia, anche se fine, fa male ai piedini, meglio stare a riva a fare ancora la cercatrice d'oro con i sassolini.
Questa volta ne vorrei trovare uno Manniffi (nella nostra intimità lo chiamo così Kili), ma niente da fare, però c'è una pietrina con la stessa forma di un fegato e improvvisiamo un corpo umano fatto di pietra e fu da quel giorno che nacque il detto : avere un cuore di pietra... che però noi non abbiamo trovato.
Col senno di poi, cercando qualche informazione più specifica sulla caletta, è saltato addirittura fuori un articolo de La Stampa che recitava: scene tipo Sodoma e Gomorra. Guerra alla baia dei nudisti.
E va beh, chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza!
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