mercoledì 29 agosto 2012

Prologo di un libro


Come amava le sue colline Nina. Famiglia di contadini dal cuore per certi versi aspro come la loro terra, ma dalla ragione illuminata, l'avevano capito che le sue mani potevano anche lavorare la campagna ma la sua mente esigeva un mondo che andasse al di là. Nostra figlia ha la testa fina dicevano.

L'avevano mandata a studiare nella città, da sola. Sapersela cavare da soli è molto importante, avere consapevolezze che non sono influenzabili. “ Arcorda” diceva il nonno “venta savej gavèsla da sol”. Ricordati, bisogna sapere sfangarsela da soli. “ Snun a l'è come esse sota padron anche antla vita”. Sennò è come essere alle dipendenze di un padrone anche nella vita.

La preoccupazione era tanta, nessuno della famiglia si era mai allontanato a lungo dal paese, però in cuor loro sapevano e speravano che Nina non sarebbe mai stata in una condizione di abbandono, sulla sua strada avrebbe certamente incontrato persone, magari anche più adatte di loro, che avrebbero apprezzato il suo animo candidamente buono e le sarebbero state vicino.

Erano trascorsi gli anni, tanta acqua vorticosa era passata sotto i ponti. Nina guardava di nuovo le  sue colline. L'animo era quello limpido di un tempo, ma ora aveva la profondità di quello di una donna, non più di una ragazzina.

Adesso che lei era pronta ad affacciarsi veramente alla vita, doveva però ripartire per ripiantare le sue radici altrove. 

L'eco della guerra faceva sentire il suo spaventoso boato sempre più vicino. Arrivavano, non più sparute, le notizie di altre cascine saccheggiate e messe a ferro e fuoco, le persone iniziavano a nascondersi o a fuggire, quelle che rimanevano si vedevano strappare e violentare davanti agli occhi le proprie esistenze.


Nina non lo voleva per sé, ci aveva pensato tanto ed ora aveva deciso. Tante volte tra le lacrime che rigavano come schegge appuntite quel suo viso dai tratti volitivi ma dolci, aveva fatto le valigie e poi era tornata indietro pensando di avere la forza di proteggere il proprio mondo. Tutte le volte  bastava sempre meno tempo per sentire aumentare quel senso di ineluttabile catastrofe.


Non era giusto per salvarsi essere costretta ad abbandonare quella che desiderava fosse per sempre la sua amata casa, ma sarebbe stato ancora più ingiusto sopportare di vedere calpestare e distruggere ciò che con tutta se stessa si era impegnata a costruire.

Inutile restare, ci sono cose contro le quali è impossibile combattere da soli. Il rischio, o forse più spesso l'unico risultato, è quello di perdere comunque tutto e cosa ancor più tremenda, perdere se stessi annichilendosi in una forma triste e inconsolabile. Lei questo lo aveva imparato.

Nina aveva appeso sulla pietra di volta dell'arco di ingresso un grosso sole di terracotta. Questo era quello che sperava di respirare nella propria casa e di riuscire a trasmettere a quanti vi fossero entrati: luce. Quella luce che restando sarebbe diventata un flebile bagliore fino a spegnersi. 

Guardò ancora una volta il camino davanti a cui tante volte si era seduta, lì aveva fatto i pensieri d'amore più intensi, le promesse più sincere e profonde, le parole più dense di significato, dato i suoi baci più puri.

La piccola vigna dietro casa, invece, non ce la fece ad andare a salutarla. Era appena stata piantata, i filari ordinati con a capo una pianta di rose rosso sangue come il vino che ne sarebbe nato. Quella vigna, ancora così acerba, ma straordinariamente bella, le ricordava che i suoi più cari progetti nascenti dovevano fermarsi e cambiare totalmente forma.

Nina aveva sempre creduto che ogni cosa importante, bella o brutta, capitasse per far cogliere un significato. 
Anche ora doveva pensarla allo stesso modo. In fondo lei era piena di vita, era questa che stava portando in salvo, tutto il resto si poteva lasciarlo. 

E prima o poi essa si sarebbe realizzata veramente dentro e intorno a lei, solo non ancora, non lì.


2 commenti:

  1. Ciao Di, che libro è?Qual è il titolo?

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    1. Ciao puffola,il titolo potrebbe essere polenta e cinghiale come aiutati che il ciel ti aiuta come il sole di mezzanotte. Chi lo sa?Non è ancora stato scritto

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