Questo post è dedicato a Gianni, il barista del bar che ho sotto casa, che mi vede quasi tutte le mattine e che mi sgrida perchè sul blog non l'ho ancora citato.
(Adesso che l'ho fatto, ti pregherei di non confonderti più quando mi metti il cioccolatino! Io lo voglio al latte, non fondente!)
Quando le persone sono, più o meno, sempre la stesse, il barista potrebbe disegnare un grafico sull'andamento dell'umore della clientela. Il mio grafico, più che a una parabola, somiglierebbe a delle montagne russe credo!
Per fortuna sua, quando ho "il cristu", come lo chiamo io, mi limito a scofanarmi un cannolo in più e ad essere loquace come un pesce palla.
In questo bar c'è una lavagnetta su cui Gianni scrive delle frasi corrispondenti al proprio di grafico, e dopo che le ho lette ne nasce sempre una conversazione. Per certe cose le fluttuazioni sono molto comuni.
Stamattina c'era scritto, su per giù (perchè sennò poi mi chiede i diritti di copyright):
"Si spreca la vita a sconfiggere la paura e quando ci si riesce ne subentra un'altra: quella di avere ancora poco tempo per vivere. Allora converrebbe provare da subito la paura di non vivere, cosicché, nella vita, non si avrebbe paura di null'altro".
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