mercoledì 25 aprile 2012

Picnic


25 Aprile, festa, ma niente di programmato. Sono già le 11.30, c'è il sole, chi chiamare all'ultimo minuto?

Telefono a Elvio, che io da anni chiamo Levia, non so il motivo, è nato così, forse perché tante volte mi allevia gli stress. Lui è sempre pacato, resiste addirittura alle mie tempeste emotive e le regge come uno sherpa lo zaino; è organizzatissimo, pensa a tutto, e con lui devo solo ricordarmi di respirare.

Passiamo al supermercato a prendere il rifornimento di carboidrati, grassi e proteine. Io mi perdo tra le corsie a guardare cose inutili per l'immediato, tipo le piante, i prodotti per capelli, le candeline, lui che è l'uomo chiamato logistica, mi viene a riprendere perché se vogliamo fare pranzo e non cena dobbiamo sbrigarci.

"Quando torniamo ti riporto qui e ci facciamo chiudere dentro pure la notte, così puoi contare anche i petali delle margherite, però adesso andiamo!". Come coi bambini, che quando fanno i capriccetti, il segreto sta nel distrarli, tanto poi si dimenticano.

Ci dirigiamo verso le valli di Lanzo, ma il cielo è pessimo di là. Così, nonostante il terrore di Elvio di trovare lo sciame di merenderos, optiamo per La Mandria. 
E' così bella, chi se ne frega se è presa d'assalto, era tanto che volevo andare a sedermi in un suo prato.

Entrata da Ponte Verde, camminiamo un po', così ci lasciamo alle spalle le orde barbariche che si accontentano del primo scampolo di verde.

Prima cosa: togliersi le scarpe per far assaporare l'erba ai piedini, vorrei vivere a piedi nudi.

Giusto per stare in tema con la location ci ascoltiamo La Primavera di Vivaldi mentre addentiamo la caciotta e un salamino.

Poco distante da noi ci sono delle coppie di fidanzati. Una, nel frattempo che io mi tolgo la maglia, me la rimetto perchè il sole va via, me la ritolgo, faccio mille foto agli steli d'erba, finisco le provviste, cambio posizione sul plaid diciotto volte, continua a baciarsi dolcemente e poi si addormenta. 

Addormentarsi abbracciati..., abbandonarsi insieme perchè ci si sente nell'unico posto in cui si desidera essere e che appartiene, ci si sente al sicuro. 

Un altra coppia evidentemente è sufficientemente riposata e dalle mosse inequivocabili del bacino di lui, sotto la giacca disposta a coperta, si intuisce che lo yin sta incontrando lo yang. 

Chissà quante persone hanno fatto l'amore, qui, oggi.

"Che ne dici? Andiamo a fare anche noi un po' di movimento? Una bella passeggiata?"

Passiamo in mezzo al bosco su dei sentierini tracciati per le mountain bike, attraversiamo piccoli ruscelli   spostando lentamente il peso da un masso all'altro, quando vediamo un'orma cerchiamo di capire se sia di cinghiale, di cervo, o di volpe. Il bosco è un ambiente incantevolmente soave.

Ci tornerò in un giorno lavorativo, così potrò godermelo a pieno, sentendo solo i suoi rumori.

Nel frattempo domani vado ad abbracciare il mio Snoopyx e a portarlo fuori il più a lungo possibile.


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