venerdì 18 gennaio 2013

Non parlare con gli sconosciuti



Veramente me lo chiedo: ma perché gli estranei si sentono di volermi comunicare cosa gli passa per la testa? Estraneo, non ti sto guardando, non ti sto parlando, cosa ti conduce proprio dalla mia persona per confidarmi il tuo verbo?

Mica è una cosa brutta, è divertente, ma ogni tanto me lo chiedo perché il Signore invece della dote chessò? di farmi vincere alle lotterie, mi abbia dato quella di attirare gli sconosciuti. 

Stamattina ero a far la spesa e nel negozio c'erano due signore e un signore anzianotti. Le due madamine erano di quelle che hanno quella voce che nelle cantorie di chiesa di paese risuona come un piffero ingoiato, che fa abbaiare i cani a chilometri di distanza; lui un signore col loden e il cappello.

Le siure escono a braccetto dopo averci messo un'ora ad accordarsi per comprare del prezzemolo e del riso e allora l'uomo mi si avvicina e mi dice: "ste due non le sopporto, abitano di fronte a me. Una volta sono andato a cena da loro e mi hanno fatto una pasta in bianco, poi sono antipatiche!"
Sorrido e rispondo: "dimmi come mangi e ti dirò chi sei". Gli strizzo l'occhio mentre si acchiappa un KinderBueno. 

Comunque oggi ero partita bene, avevo pensato: stasera mi ingozzerò come se poi dovessi andare in letargo quindi a pranzo solo sogliola e broccoli. Ho dovuto, prendere anche una fettazza di Brie, che poi sennò si pensava fossi antipatica anch'io.

Eppure da piccola me l'avevano insegnato a non parlare con gli sconosciuti!


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