domenica 8 luglio 2012

Scelte


Se ti cade un vaso di fiori in testa da una finestra puoi dire ma vaffan.... che sfiga di merda!

Se fai una passeggiata in autostrada e ti travolge un tir non puoi dire mortacci sua! Puoi dire solo mannaggia a me!

Non si è quasi mai nella condizione di non sapere cosa aspettarsi, sia in base a ciò che si fa, sia in base a quello\chi ci sta intorno. Fortunatamente la maggior parte delle volte si può scegliere, perciò non ci si dovrebbe stupire o esitare in incessanti litanie se poi la strada intrapresa non soddisfa, come se la causa fosse la dea bendata della sfortuna.

Ovviamente è più facile parlare di responsabilità altrui quando le cose vanno male. Meno semplice ma più coerente sarebbe parlare delle proprie responsabilità e della responsabilità verso se stessi, che in teoria dovrebbero da una parte proteggere dal biasimo, e dall'altra dalle delusioni perché quando si sa cos'è che disattende i propri desideri poi per il futuro non gli si dovrebbe più concedere importanza.

Magari, quando poi si impara a scegliere per sè, invece di chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie per non vedere e non sentire, in seguito potrebbe venire naturale non trovarsi nemmeno più di fronte a un dubbio e quindi ad una scelta sofferta, perchè si passerebbe all'agire, secondo se stessi, e basta.

Così si potrebbe smettere di dare la colpa a questo e quello, di avere rimpianti o di fare i martiri. Si potrebbe scoprire se si è legati o meno alle persone e non alle situazioni.

Affermare che tutto ciò che ci capita di brutto viene dal di fuori di noi è come ammettere di essere dei mentecatti incapaci di intendere e di volere.


6 commenti:

  1. Coerenza...difficile ma non impossibile!Le proprie azioni volontarie e involontarie hanno delle conseguenze x te e x gli altri...a volte si ha piu paura x gli altri ke x se stessi!ti ritrovi a fare compromessi x il bene di tutti( almeno e'quello ke credi). Una cosa e' certa scaricare le proprie "colpe" su quello o quell altro ancora ,non ti porta da nessuna parte ed io e sicuramente anche tu mia speciale amica vogliamo andare avanti a testa alta!Solo i " poveretti" non hanno il coraggio delle proprie azioni e scelte e come tali rimarranno insoddisfatti infelici e ovviamente degli inutili esseri!!!Baci Ros

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    1. Guarda, più che avere il coraggio delle proprie azioni, sono arrivata a pensare che la cosa più furba sia proprio arrivare ad agire senza doverci pensare su. Spiego: arrivare a non doversi preoccupare prima di fare una cosa, ma farla tranquillamente senza avere dubbi di farla, perchè non si è persone che stanno ancora a chiedersi chi sono dove sto andando,ma si è sicuri di sè e di chi si è. Di conseguenza tutto ciò che fai è naturale, corrisponde a te stesso, per cui puoi aspettarti, ma non temere, eventuali conseguenze, nel bene e nel male. Ho raggiunto questa convinzione: che andare avanti a testa alta non voglia dire essere dei Marcellino pane e vino perchè si rispettano dei valori imposti, andare avanti a testa alta dev'essere un concetto individuale non soggetto al giudizio altrui.Andare avanti a testa alta è per me agire secondo se stessi raggiungendo la libertà di affermarlo e così nello stesso tempo non ingannare mai nessuno. Il coraggio sta nel trovare se stessi senza scappatoie o senza sforzarsi di essere qualcosa che piace agli altri così da sentirsi più accettati o poter avere intorno più consensi. Queste cose parlano di insicurezza, che è una brutta roba. E poi guardare essenzialmente se stessi allo specchio e piacersi, o semplicemente accettarsi, in modo da vivere bene perchè non si deve più e specialmente non interessa mentire perchè è una cosa (non cattiva o buona) semplicemente stupida. Quando si arriva ad essere in pace con se stessi, indipendentemente da essere dei santi o degli stronzi,ti interessa solo andare avanti per la tua strada accompagnato da chi ha lo stesso tuo passo, il resto nemmeno ti interessa, il come sono gli altri o giudicarli. Tu ti tieni la vita che ti crei e le persone che vuoi e diventa molto più importante curarti solo di quello perchè riempe e soddisfa e non si ha nemmeno la voglia e lo spirito di guardare agli "esterni" per più del tempo di un'occhiata. Le volte che io ho dato a me stessa della poveretta è stato quando mi sono fatta consapevolmente del male per debolezza e paure. Sono state le uniche volte in cui era veramente difficile vivere perchè mi vergognavo per me stessa, mi facevo pena. L'avrei scambiato volentieri con un drappello che mi urlava contro quanto ero cattiva, malvagia,orribile, stronza. Per cui per me la cosa fondamentale è coltivare bene il mio di orticello, ossia secondo le MIE possibilità e caratteristiche,più o meno buone che siano, in modo da essere tranquilla con me stessa e tranquilla del fatto che chi ci entra può subito capire cosa ci sarà per pranzo e io avvertire subito se lui\lei stona col verde della mia insalata. Riuscissimo a crearci tutti un bello spazio, bello per l'armonia che crea, anche ristretto, sarebbe già una gran cosa senza voler per forza andare oltre. Mi sentirei di dare del poveretto\a solo a chi non trova un baricentro, perchè non può creare nulla di buono in maniera duratura per sè e di conseguenza per le persone a cui tiene. "Poveretto" per me oggi non ha più la sfumatura di significato negativa col dito puntato, per me vuol dire solo "che triste condizione".
      Ciao Rosy cara

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  2. Poveretti.... insoddisfatti ed infelici .....inutili esseri.
    Pensiero degno di Wilhelm Marr.
    Solo nella tolleranza si può crescere e correggere o meglio dare esempio. Il sentirsi diversamente migliori è una punizione per noi stessi.
    Le persone non vengono fatte con le mani e fanno errori.
    Io voglio che tu sia.....
    Inaccettabile.

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    1. Ti assicuro che la mia amica non è antisemita ed è una buonissima persona che rispetta gli altri, forse a volte non tanto se stessa come dovrebbe, disponibile all'ascolto di tutti quando invece se è lei nel bisogno,per non "disturbare", non si rivolge a nessuno. A volte le parole scritte in uno spazio limitato non restituiscono l'esatta immagine di una persona, bisognerebbe poter avere un confronto vero, diretto. Guarda quanto cavolo ci metto io per esprimere un concetto! Due palle (per chi legge) ma non mi piace pensare che ci siano fraintendimenti, e quando si parla di certe cose è importante anche una piccola sfumatura.

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  3. Io non sono un teologo o altro ma esprimo con parole semplici cio' ke ho imparato nel bene e nel male nella mia vita .Errori me ho fatti tanti e tanti ne faro' ancora ma ho sempre accettato le conseguenze senza scaricare le mie colpe ad altri.Questo comportamento so ke non e' di uso comune xke' e' difficile!Non so ki sei xke' non ti sei firmato/a ma sicuramente hai frainteso...hodovuto rileggere 2 volte cio'ke hai scritto xke' non capivo a cosa ti stavi riferendo

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  4. Non tutto è come sembra e a volte riusciamo magicamente a trasformare anche le cose più semplici, solamente perchè non siamo più capaci a guardare, abbiamo perso il senso della vista, troppo impegnati nel ricercare un mondo più articolato di quello che realmente è; forse dovremmo ritornare ad essere più elementari e preoccuparci dei segnali che ci arrivano ed incominciare a seguirli

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