lunedì 2 luglio 2012

Coppia


Ieri stavo passeggiando sul lungomare con Paola. Paola è mia amicissima dalle superiori, un'amicizia di ferro che è cresciuta da un'iniziale antipatia reciproca.

Eravamo insieme per l'addio al nubilato di Bea. Noi femminucce ad Alassio e i maschietti in montagna a fare bungee jumping.


Paola mi dice: "a volte afferro dei concetti che in teoria dovrebbero essere la normalità, ma quando hai prova che sono davvero realtà è veramente bellissimo"

"A cosa ti riferisci?"

"Paolo (suo marito) adesso non è con me ed è a divertirsi con i suoi amici. Penso continuamente a lui, non a che cavolo possa star facendo di strano, ma al fatto che si, vorrei sapere cosa sta facendo, ma solo perchè vorrei condividere tutto e sono contenta se lui sta bene.

E sicuramente lui sta facendo lo stesso riguardo a me. Cioè, il concetto è che è bello non poter fare a meno di pensarlo costantemente non per un senso di preoccupazione, bensì una cosa normale perché lo amo. Non so se mi sono spiegata. "



Sorrido... "E' un concetto che comprendo benissimo. E' bellissimo e succede quando sei una cosa sola con un'altra persona. Non esistono più pensieri al singolare, pensi per due senza nemmeno accorgertene e senza che questo sia minimamente più oneroso di farlo solo per te stesso."

Sono contenta quando vedo che queste cose esistono, perché non sono cose scontate e purtroppo sono perle rare tra tutte le cozze di storie che, specialmente negli ultimi mesi, mi è capitato di sentire.


Sembra veramente un'epoca in cui il leitmotiv è: persone insoddisfatte e infelici. E la cosa più triste è che in moltissimi casi questa infelicità deriva dal vivere in una realtà di coppia sbagliata che però viene trascinata per i motivi più vari, e giorno per giorno annichilisce soltanto invece di far sentire le ali ai piedi come dovrebbe.


Poi ho pensato a me, che sono in coppia con me stessa, e se un tempo potevo patirne, ora lo vivo in maniera diversa, sana direi.

Certo è meraviglioso avere una persona accanto che ti fa battere il cuore e che soprattutto guarda insieme a te nella stessa direzione tenendoti sempre per mano. Fa sentire leggeri, più forti e sereni per il futuro.

Essere da soli potrebbe sembrare più amaro, e forse per certi versi lo è, ma vivere in un amore fasullo è la cosa peggiore di tutte, toglie la libertà, il fiato, la gioia. Consuma. Allora meglio evitare.


Perchè qual è la rinuncia terribile? Non avere qualcuno che fa finta di preoccuparsi per te per obbligo? Non avere di sicuro qualcuno con cui andare a letto? Che banalità. Si spera che da adulti si possa essere arrivati a contare sulle proprie forze interiori e si sia raggiunta una maturità sessuale\mentale tale, che la ginnastica da letto priva di qualsiasi emozione restituisca solo un senso di vuoto e noia.

Perciò in definitiva credo che non ci sia una condizione peggiore o migliore a priori. C'è la condizione in cui si ha l'anima incarcerata, che è la peggiore sempre, da essere soli o in coppia; e c'è la condizione in cui ci si sente liberi di potersi realizzare per ciò che si è, da essere soli o in coppia.


8 commenti:

  1. "Lui parlava di cose molto semplici. Diceva che è giusto che un gabbiano voli, essendo nato per la libertà, e che è suo dovere lasciar perdere e scavalcare tutto ciò che intralcia, che si oppone alla sua libertà, vuoi superstizioni, vuoi antiche abitudini, vuoi qualsiasi altra forma di schiavitù."

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    1. ... E' Il gabbiano Jonathan Livingston? Come sono affezionata a questo libricino!
      "Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora... imparerai come si vola."

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    2. Brava,proprio lui

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  2. Le cose che scrivi sull'argomento di coppia, secondo me tradiscono una qualche amarezza non ancora digerita.
    Fermo restando che ognuno trova (prima o poi, si spera) nella propria vita il proprio equilibrio, non ritengo che alcune citazioni da aforismi siano così corretti.
    Per esempio: "Certo è meraviglioso avere una persona accanto che ti fa battere il cuore e che soprattutto guarda insieme a te nella stessa direzione tenendoti sempre per mano. Fa sentire leggeri, più forti e sereni per il futuro."
    ...una persona che ti fa battere il cuore...
    ...tenendoti per mano...
    ...ti fa sentire leggera...
    sono tutte osservazioni che trovo molto più un'idea romantica da libro Harmony che considerazioni di vita serena e solida.
    Tradiscono un'insicurezza di fondo personale in cui sembra che non siamo in grado di essere forti, leggeri e sereni da soli.
    Ciò che più spaventa oggi (ritengo anche a ragione) è l'idea di doversi assumere la responsabilità della felicità dell'altro.
    Non hai idea di quanto sottile e duraturo fascino abbia una persona, uomo o donna che sia, in grado di assumersi la responsabilità della propria vita nel bene e nel male, felicità compresa. Questa è una delle sensazioni di leggerezza più inebrianti che abbia mai provato, l'unica che mi ha spinto in modo naturale a voler diventare genitore, dopo averne provate tante altre tra cui quelle che descrivi. La leggerezza e la sicurezza impagabile del fatto che le tue azioni (ovviamente "Cum Grano Salis") non cambiano la persona che hai di fianco.
    Dicendola in termini pseudo matematici, io non ho mai creduto al concetto 2 persone in una cosa sola. Due persone sono e devono essere innanzitutto due individui, solidi, che condividono una parte di sè (tanta, poca non importa) contenti di ciò che si condivide, rispettando ciò che invece non si condivide, esaltando così reciprocamente i pregi l'uno dell'altra, smorzandone i difetti. In questo modo la matematica diventa quasi magia in cui 1 + 1 = 3
    Un bacio a te.

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    1. Anni e anni di Beautiful da mia nonna quando tornavo da scuola avranno sortito qualche effetto no?! Mi piace a volte essere smielata. Vuoi per indole, vuoi per come è stata la mia vita famigliare, vuoi per esperienze personali, non trovo mai eccessiva la dolcezza.
      Comunque, ti assicuro che condivido tutto quello che dici, anzi, non solo sono d'accordo, le sento proprio mie queste cose. Tra un mio post e l'altro vengono fuori gli stessi concetti che hai espresso tu (solo che ovviamente non puoi averli letti tutti, ad esempio tra i tanti quello recentissimo "Fiducia"). Essenzialmente che la cosa più importante per avere le carte in regola per conoscere la serenità è trovare se stessi non delegando questa cosa ad un'altra persona o relazione, ma da soli arrivare a chiarirsi e capire di che pasta si è fatti, chi si è, cosa si riesce a dare e ciò che si desidera, indipendentemente da cosa o chi c'è intorno. Una volta ho detto questa frase alla persona che amavo: io credo che il punto di partenza per costruire una relazione sana è che le due persone siano in equilibrio con se stesse e appagate, e che il loro incontro determini il raggiungimento di un livello di equilibrio ancora più alto. Quando questa condizione si realizza allora il pensiero di diventare tre diventa qualcosa di assolutamente naturale, nessun calcolo preconfezionato. Non si deve arrivare da una persona in una condizione di bisogno, tristezza, frustrazione, euforia, ecc,bisognerebbe arrivarci in una condizione di estrema tranquillità e stabilità interiore per poterle dare esattamente ciò che si è, poter apprezzare in lei esattamente ciò che è e poi, quindi, poter continuare ad esprimersi entrambi liberamente. Questi sono i presupposti che credo gli unici validi per costruire davvero qualcosa insieme.
      Guarda, il mio Blog, da quando è nato (circa un anno fa) ad oggi, essenzialmente è proprio il mio Bildungsroman per tutto quello di cui sopra. Segna e racconta il mio percorso dalla comprensione e dall' accordo con alcuni concetti alla vera e propria consapevolezza di questi e alla loro messa in pratica, e questo traguardo è anche il motivo per cui non rinnego nulla di quanto fa parte del mio passato, anche se per certe cose il posto degno era la monnezza. Se senti che c'è qualche sfumatura negativa nelle mie parole è perchè ho uno spirito da crocerossina dell'umanità e mi colpisce davvero vedere e sapere di certe condizioni\situazioni, perchè sono convinta che se solo le persone fossero un po' più coraggiose e oneste con se stesse (e poi di conseguenza con gli altri), si potrebbe davvero vivere meglio, tutti quanti. Il che non significa che si potrebbe essere tutti felici per sempre, come degli ebeti; a seconda dei casi si sarebbe comunque contenti o scontenti, però si sarebbe ogni cosa in maniera veritiera ed autentica.
      Grazie per i tuoi millemila spunti di riflessione e chiarimento.

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    2. :) grazie a te Diana, non ci crederai, ma li ho letti tutti i tuoi post. (Non ho proprio nulla da fare dirai tu neh?)
      Non so perchè ma ho una contentezza addosso che mi porta a doverlo dire e a cercare di farla conoscere a tutti, di modo che si espanda come un virus, buono però. :)
      Credo che la felicità sia un percorso, continuo, bello quanto complicato. E anche se scappano affermazioni dicotomiche 'non rinnego nulla... anche se per certe cose il posto degno era la monnezza' sai una grande.
      Ciau Diana!

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    3. Prima ero al telefono con una persona a cui ho detto che il tuo era stato il più bel commento che abbia ricevuto sul blog perché le critiche costruttive sono stimolanti e sono contenta di avere amici veramente in gamba ed intelligenti.
      P.S. non rinneggo nulla di quello che ho fatto io,di come e xké l'ho fatto,ma le cose ricevute che mi hanno fatto star male sono state veramente brutte,da guardare in faccia per affrontarle e poi però non volerle più rivedere.
      Ma comunque pace e bene,tu romi ed ale mi comunicate gioia solo a pensarvi e credo che si veda quanto mi faccia piacere avervi nel mio giardino degli affetti. Che possiate dormire sempre su cuscini di zucchero filato! Amen. (Ho appena letto la bozza delle intenzioni per il matrimonio della mia amica quindi ho un animo pastorale)

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  3. ...o boia fàuss... anche i blog li firma come MarioPerottoPhotographer...
    ...che brutta figura! :P

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