martedì 16 luglio 2013

Musinè


Perché dovete sapere che io c'ho un'amica che per un giorno che compagno e figlio duenne sono al mare e lei è a casa da sola, invece di chessò? dormire otto ore consecutive o chiamare qualcuno a domicilio che le massaggi i piedi, no, lei pulisce vetri e tapparelle e nel tempo rimasto ie viene voglia d'annà a farse na passeggiata de salute fino alla croce sul Musinè.

De gustibus non est disputandum, ma il dramma vero è che quando fa ste cose pensa bene di coinvolgere anche me che dico "si" praticamente a tutto quel che di peggio mi propone, ancora ingenua del fatto che la mia salute sia in perenne pericolo con lei. Stavolta la lezione l'ho imparata: se da due anni hai l'attività fisica di una lumaca di mare e la cartilagine delle ginocchia erosa come una roccia del Pleistocene, non fidarti di chi ti propone di andar a scarpinare su per un monte, non ti vuole bene.

Menomale che a infondere coraggio c'era Paolo che ha il codice genetico per metà in comune con uno stambecco: "questo è uno dei tratti più brutti, dopo è peggio".


"Romina ti odio, ma tanto ormai son qui, voi andate su sereni e non ascoltatemi, fate finta che sia uno di quei vecchi innocui che inveiscono e parlano da soli, prima o poi arrivo".


Certo però che bello quando finalmente arrivi in cima... 



l'aria che cambia, che si fa più leggera e pulita, ti invade i polmoni, te la sei conquistata con la tua fatica. Sei in alto, non hai le ali ma anche tu per un po' puoi vedere tutto come si mostra ad un uccello, spazi aperti, quanto appare misero e angusto, da lassù, tutto il brulicare aggrovigliato.


Ragazzi, anche se stamattina mi sento delle stufe di ghisa al posto delle ginocchia, grazie.


P.S. Romi la prossima volta se ti capita di andare a guadare delle rapide chiamami pure, mi porto dei ghiaccioli così poi posso remare con il bastoncino :)

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