mercoledì 31 luglio 2013

Gioia


Un'amica, dopo varie spiacevoli traversie amorose, mi raccontava come le sembra di aver finalmente trovato una persona che la "fa respirare", intendendo con questo non di aver conosciuto qualcuno che le lascia i suoi spazi e non la soffoca, ma che le fa sentire di essere davvero presente, attento, partecipe, coinvolto dalle sue grandi e piccole cose.

Un suo repentino istinto è stato quello di creare per lui una semplicissima sorpresa ironica riguardante un tema di loro discorsi.

Questo è solo un esempio del possibile vastissimo corollario di attenzioni, parole, gesti, comportamenti in cui risiede l'istintiva voglia di fare per un'altra persona un qualcosa che esca dal seminato della mera sussistenza emotiva, tenera testimonianza del linguaggio comprensibile solo tra gli individui tra cui c'è un determinato legame, e volto a provocare un sorriso e un bellissimo senso di complicità.

Respirare un'altra persona, volerle bene e ritrovarsi i polmoni piacevolmente pieni di un'aria fresca e frizzante, fa scaturire il desiderio di prendersi cura di lei, ovviamente per le cose inerenti le necessità, e poi anche in modo particolare di quelle che non lo sono. E' il bisogno istintivo di riconoscere a quella persona, e di farlo riconoscere a lei, il valore aggiunto che ha rispetto ad altri.

Spendersi per essere fautori di ciò che esce dall'ordinario, dal minimo  indispensabile, o dal dovere, e riesce così a creare nell'altro inaspettata gioia, è la manifestazione di quanto l'esistenza dell'altra persona crei gioia in noi stessi.
Gioia che vuole alimentare un'altrui gioia che è linfa per la propria. E' il circolo dei beati.

Ne senti di persone che riconoscono in se stesse l'estraneità a questo circolo, magari la trincerano dietro questioni di carattere o peggio definiscono tassativamente queste cose come delle cazzate.

Auguro a chiunque, specialmente ai più burberi o più aridi o più sfortunati, di incontrare qualcuno che gli faccia sperimentare e, così apprezzare, il piacere immenso di dare e ricevere in virtù di questo circolo.

2 commenti:

  1. A volte purtroppo nel circolo dei beati, ci si mette di mezzo la vita vera!

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    1. Direi che piuttosto ci si mette in mezzo la verità della vita, ossia il fatto che:
      -è molto raro trovare qualcuno che ci corrisponda e ci faccia sentire talmente bene da far necessariamente venir fuori la parte migliore di noi per far sentire valorizzato l'altro
      -non è scontato che:tutti sentano a livello davvero profondo il bisogno di selezionare e mantenere vicino a sè solo gli affetti autentici, riconoscano in questo il vero senso di tutte le cose, nè possiedano un animo "altruista" che si realizza pienamente quando può prendersi cura di qualcun altro
      -nell'esistenza quotidiana subentrano impegni tassativi, quando spesso non si traducono in problemi più o meno seri, che polarizzano le energie e le attenzioni.

      L'importante credo sia avere una reale aspirazione a questo circolo e quando si ha la fortuna di poterlo vivere riconoscerla come una fortuna e comportarsi di conseguenza, perché sono veramente poche le cose che possono far respirare davvero un essere umano.

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