L'ho conosciuto al bar sotto casa, il signor Ernesto, abita a una manciata di numeri civici dal mio. Battuta pronta, eleganza innata di modi, settant'anni incredibilmente portati, sguardo limpido, sorriso sbarazzino.
Una di quelle persone che amano parlare, interagire, facendo restare la cosa lontana dall'invadenza, portando solamente bei lampi di colore.
Sono passati pochi mesi da unicamente conversazioni della durata di un caffè a piccoli tragitti di strada comune insieme o al non limitarsi a salutarsi giusto con un cenno sfuggente della mano quando ci si incontra in giro.
Ci sono persone con cui non serve una conoscenza di vecchia data per sentirle affini e provare un bel senso di naturalezza e piacere nel parlare con loro, nemmeno se c'è una grossa differenza d'età, fortunatamente il cervello può non seguire l'età anagrafica del corpo.
Che avranno da spartire una donna di trent'anni e un uomo di settanta viene da chiedersi. Molto. Tra animi affini si può creare una complicità più profonda in dieci minuti che quella con qualcun'altro che si conosce da anni. Al signor Ernesto potrei dire senza problemi anche che penso di aver messo male il tampax perché sento fastidio, o confidargli un segreto prezioso che ho.
Si, nulla di strano, come lui mi dice della moglie adorata che deve accudire perché è sulla sedia a rotelle, del tumore che ha affrontato, di com'è ritrovarsi alla sua età ad avere di nuovo la casa piena, con una dei figli ancora bisognosa del suo appoggio dopo un matrimonio finito male e la nipote che va all'università.
La cosa bella è che lui parla di tutto semplicemente raccontando, non ho mai sentito una lamentela, solo una straordinaria forza d'animo e una rassicurante presenza di spirito.
Sono affezionata al signor Ernesto, penso che sia davvero un uomo buono e un buon uomo, una persona di raro valore.
Per questo alla fine di ogni nostra conversazione ci tengo tanto a dirgli qualcosa del tipo: è stato davvero un piacere incontrarla, oggi è una giornata orribile ma parlare con lei è bello sempre, signor Ernesto per uno come lei mi auguro veramente con tutto il cuore che il futuro diventi il più roseo possibile.
Certe persone se lo meritano, si meritano attenzione e considerazione e di non essere date per scontate, perché sono quegli individui che per come si comportano e per cosa trasmettono, alimentano ancora una cosa quasi completamente uccisa: la fiducia nel prossimo.
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