domenica 7 luglio 2013

Coccibella

Stavo cercando di capire quale fosse il maschio migliore quando l'ho vista lì, un po' interdetta sul da farsi, così piccolina in mezzo a tutti quei finocchi tra i quali era capitata per pura sventura. Istintivamente ho deciso che non l'avrei abbandonata a quel destino.

Così invece di un maschio ho preso il finocchio femmina su cui lei stava camminando e ho imbustato entrambi.


Ho scelto la coda con più persone anziane per poter contare su un'ipoacusia senile e ho bisbigliato alla cassiera di maneggiare con cautela ridandomi il sacchetto in mano, senza appoggiarlo, per non rischiare di uccidere una coccinella.


Prontamente individuato un bell'habitat ho proceduto subitaneamente alla liberazione; ne hanno fatti di studi su quanto sia il tempo utile per una coccinella prima che non sia più capace di vivere se non in cattività?!


Quanto sono appiccicose e soprattutto dissennate ste coccinelle! C'eravamo dette si e no tre parole e quella già si era affezionata. Poi testarde! E mi hai salvato la vita, e adesso devo stare con te finché non salvo la tua, e fammi sdebitare venendo ogni giorno a cucinare per te, so fare dei fantastici timballi di afidi e coleotteri. Oh, per cercare di convincerla a mollarmi, ho dovuto trattarla male: l'ho fatta cadere per terra due volte.

Alla fine si è convinta. 


Mi sono avviata verso casa con la testa bassa per non farmi riconoscere, dato che vedendomi gesticolare, chinarmi e rialzarmi da sola con in mano un finocchio, la gente in balcone avrà pensato che ero una poverina con qualche trauma infantile avuto in un orto, ma ero proprio contenta di aver aiutato quell'esserino. Certe volte si è davvero in difficoltà e non c'è nessuno che si vuole adoperare per offrire la sua mano senza che venga chiesta espressamente. 

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