Se un tempo, quand'ero più "piccola", avevo un certo ritegno per un imbarazzo dovuto all'estraneità, ora non me ne pò fregà de meno, non ci sto nemmeno a pensare: se sento qualche persona parlare di un argomento che mi ispira e la situazione lo concede, partecipo, anzi subentro. A pensarci bene a volte subentro anche quando nessuno sta parlando.
Scusate l'invadenza gente, ma è che siamo in un mondo all'apparenza così aperto e generoso, però nella sostanza così asettico, frammentato, chiuso in se stesso che ogni tanto anche a voi non sembra di soffocare se non lasciate la finestra un po' aperta sugli altri? Il mondo lo fanno le persone, non la singola persona, non si può essere sempre totalmente barricati, non ne viene nulla di buono.
Relazionarsi, con sincero piacere, senza timori, parlare, incontrare altri occhi pensieri, sconosciuti per cui nuovi, o molto più condivisi di quanto si potesse pensare. Piccoli squarci nella tendina paratutto che si tira giù per sfiducia di ogni cosa non conosciuta e familiarmente nota.
Stamattina ho incrociato una...non so bene esattamente che tipo di figura professionale, una donna che lavora per un progetto che promuove l'abitudine alla lettura per i bambini con laboratori di lettura comunitaria ad alta voce per genitori e figli e nelle scuole.
Voli pindarici su quando una domenica mattina mi capitò tra le mani un santino di mia nonna, compresi che quelle figurine nere sul retro nella mia testa si trasformavano in parole e mi catapultai nel lettone dei miei urlando: "So leggere!!";
quando la maestra Giusy un pomeriggio a settimana ci leggeva Pinocchio di Collodi, la sua voce ricordo nitido ancora oggi;
la magia di tutte le ore senza riuscire a scollarmi da un libro, anche mentre fuori l'estate impazzava e i bambini era sacrosanta normalità stessero fuori a giocare, non rintanati perchè nessuno li disturbasse mentre erano col loro amico di carta. L'odore delle pagine di un libro, le frasi sottolineate, i miei pensieri appuntati a margine.
Un libro è uno straordinario concentrato di possibilità di sviluppo e di sviluppi, fuori e dentro di sè. Innesca cascate di energie cognitive, immaginifiche, rimandi.
E se qualcuno racconta o legge una storia per te, richiama una delle più belle forme di contatto e condivisione, la stessa dei racconti di una volta intorno al fuoco: calda e amorevole trasmissione (di un messaggio, o di una favola, o..., e di se stessi, attraverso se stessi).
- "...per tutti questi motivi penso che lei signora faccia un lavoro bellissimo."
- "Lei invece fa l'insegnante?"
- "No no, io non insegno niente a nessuno. Sono solo una che immagina e sogna molto e a cui piacciono le storie."
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