Ma è successo qualcosa a Torino e io non l'ho saputo? C'è stato un coprifuoco improvviso? C'era già l'ora legale e quest'anno gli orologi andavano spostati avanti non di un'ora ma di sei??
Ma comunque, dieci minuti prima dell'inizio del film il cinema era così: completamente vuoto,solo noi, il che per la verità, essendo una cosa atipica, è stato anche carino. Peccato non aver portato un monopattino con cui scorrazzare davanti allo schermo! E poi finalmente non avrei dovuto zittirmi da sola rendendomi conto che i miei commenti impellenti durante tutto il film potevano non essere graditi a chi era con me, figuriamoci al resto della platea! Potevo anche andare a commentare un po' più in là senza disturbare!
Lancio la giacca, per tenere il posto.., ma provo anche altre sistemazioni. Quando si può scegliere è un peccato fossilizzarsi sull'idea iniziale senza provare!
Ci sediamo e spunta una persona che sedendosi poco distante da noi, da solo, guardandosi in giro, forse ha l'impressione di essersi imbucato ad una festa privata e ci chiede se è la sala giusta. A risposta affermativa ci dice che lui è musicista e che all'ultimo gli è saltato il concerto.
Volevo dirgli, ma l'ho solo pensato: "non si preoccupi, nella vita può capitare di andare al cinema da soli, ..., oh mio dio, io ho visto anche una commedia da sola e l'effetto di una che ride da sola non fa così ridere,va beh, scordàmuce ò passàt, ci vorrebbe solo un po' di Champagne di Hello Kitty per berci un sorso su!
Iniziamo a parlare a 5metri di distanza, col cinema vuoto, ridicolo, "Senta vuole venirsi a sedere vicino a noi? Siamo in tre, non possiamo nemmeno giocare ai quattro cantoni!"
Inizia il film e arrivano ancora una ventina di persone, siamo tutti vicini vicini, fine dello spazio elitario, come quando c'è un parcheggio completamente vuoto con solo qualche macchina qua e là e chi arriva va a mettersi proprio nel posteggio appiccicato a un altro. Uffi, non potrò aprire la portiera della mia boccuccia per farle prendere aria con le mie considerazioni in diretta.
Il film era Magnifica Presenza di Ozpetek. Ho capito perchè c'era poca gente, il film parte con tante belle speranze, ma non ingrana mai nemmeno la terza. Due frasi mi sono piaciute: "non riesco ad essere gay, figurati se riesco ad essere eterosessuale!" e "la menzogna spesso può essere convincente, per fortuna la verità lo è di più". Grazie a una delle mie millemila cards, stipate nel portafogli, da quella dell'Ikea a quella dell'erboristeria, però almeno ho avuto una riduzione sul biglietto.
Ci avviamo verso la metro e Marco ci dice di essere un trombettista, ma di fare anche l'insegnante di Musica in una scuola media. Si è trasferito a Torino quattro anni fa da Napoli e fa ancora un po' fatica ad abituarsi allo spirito nordista, un po' freddino, e non ci crede che sono barotta con tutte le certificazioni DOP, DOC e IGP. Da buon napoletano, anche quando parla normalmente, sembra di essere perennemente di fronte a uno sketch divertente.
Il racconto prosegue: il trasferimento a Roma dove secondo lui papà, vigile lì, ha fatto danni, e perciò tanti lo scambiavano per Enrico Brignano (effettivamente la somiglianza c'è davvero), i concerti davanti al Papa e con Pavarotti, suonare le colonne sonore di Ennio Morricone, la musica ..., c'è il ritmo anche nelle sue parole quando ne parla estasiato, commovente.
"Qui a Torino ho anche un gruppo con cui suoniamo Gershwin, ...."
Ciao buonanotte, allora magari ci si rincontra, chissà? Davvero tantissimo piacere di avervi conosciuto, una sorpresa!
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