giovedì 6 febbraio 2014

Acido ortofosforico


Ciò che si ha dentro non si rivela a chiunque, serve fiducia, difatti col mio ginecologo mi sono sempre trovata così bene che la cavità orale decisi di affidarla a suo figlio, dentista. 

Buon sangue non mente, la mela non cade distante dall'albero, quelle robe li. Gentilezza e cortesia a carrettate, svolazzate pindariche su interessi, costumi e società. Che per il fatto di incontrare con una certa cadenzialità una persona, ok la conformità al dovecomeperchè sei lì, ma poi non gliela fò proprio a filtrare qualsiasi parola o contegno che non corrisponda alla perfetta asetticità.

Così ci sto pure bene dal dentista (intanto già si sta sdraiati) che mentre mi spiega per filo e per segno tutta la storia dell'odontoiatria, dai padri fondatori alla natura del composito che mi sta per mettere sul dente, io lo guardo con gli occhi grandi, perché mi piace ascoltare le storie, di qualunque argomento parlino. E lui è anche bravo e competente, e perciò sferruzza e trapana e aspira e ricostruisce descrivendo con la massima scientificità e precisione il suo operato, io però mi immagino lo stesso che quando avrà finito non avrò una corona, ma come minimo un origami o una miniatura del Colosseo.

- "Questo gel blu che vado ad applicare è acido ortofosforico"
- (occhi grandi)
- "Ma se vuoi posso chiamarlo gel dei puffi"
- (socchiudo un istante la bocca per sorridergli)

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