martedì 11 febbraio 2014

I bau


Per i bambini sono importanti i rituali e le regole, anche quelle apparentemente banali, creano punti di riferimento nel loro mondo in costruzione, anche se appena diventano senzienti tentano in ogni modo di testare se possono eluderle.

Robe che la prima cosa che ti viene in mente è agguantarli con un fazzoletto imbevuto di cloroformio, ma poi pensi che è un comportamento normale, che in fin dei conti ti tocca perché li hai messi al mondo tu, e soprattutto che anche quando fanno dei capricci della madocina, tu li guardi e sei tremendamente felice di essere la mamma o il papà di quella meravigliosa creaturina diabolica.


Alessandro ha 2 anni freschi freschi e me lo trovo già belle che confezionato, ma sono felice lo stesso di essere una presenza nella sua vita piccolina e lui nella mia... ossia quando ieri ha iniziato a contorcersi come una biscia e a incapricciarsi peggio che davanti al muro del pianto se provavo a portarlo a lavarsi i denti, non ho optato per assecondarlo nè sparargli nella chiappotta un sedativo da elefanti.

Sudato fradicio dopo aver giocato duro, con solo più mezzo occhio aperto, cosa di più bello di andare a farsi rassettare da mani premurose, farsi infilare il pigiama caldo di termosifone e riceversi le carezze e i bacini della prenanna (ripartiti perfettamente come da richiesta tra lui e il peluche)?! No, bisognava per forza ancora guardare il cartone dei bau. Vaglielo a spiegare che un giorno ad averne di tutte ste premure da una donna!

Perfetto, stai pure barricato sul divano, che avesse il via la sfida.

Mi acchiappo il cagnolino di pezza e vado a parlarci in bagno, col cane intendo. Parlo e abbaio per due minuti e l'animaletto, Alessandro intendo, non si presenta. Faccio capolino in salotto con cane e spazzolino al seguito, Ale immobile dove l'avevo lasciato, da un'occhiata di traverso e si finge sordo alla combriccola.

Ripeto la scenetta, ci aggiungo qualche sospiro di stupore e grasse risate, ci si diverte un sacco in bagno. Ritorno in salotto. Stu figlie 'ndrocchia si era spostato di postazione sul divano per avermi ben di fronte quando sarei ricomparsa e mi guardava pure con espressione seria trattenendosi per non sorridere.
Alla fine ha capitolato, e ognuno ha avuto il premio: lui le coccole e il riposo e io mi sono finalmente potuta guardare il cartone che preferivo. La sfida l'ho strappata io, ma mi sa che ha vinto lui.

P.S. Romina non mi riferivo a te quando ho detto ndrocchia, ovviamente pensavo a Mario.
Vi voglio bene.  

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