martedì 2 aprile 2013

Marsupilami

Il giornalista Dan Geraldo che deve riabilitare la sua reputazione di reporter, si affida alla guida Pablito per realizzare un servizio-scoop su una misteriosa tribù che vive in mezzo alla foresta pluviale.

Una mitica creatura dalla lunga coda, mai avvistata fino ad allora, diventerà inaspettatamente l'obiettivo di una fondamentale missione.

Produzione Franco-Belga. Dei film francesi mi mancava un genere: quello demenziale, non potevo farmelo scappare. Demenziale non significa stupido o demente, anzi, presuppone invece molta intelligenza ironica.

Le trait d'union del cinema francese è davvero la naturalezza e la freschezza con cui qualunque cosa viene portata sulla scena senza risultare improbabile o fuori misura. E qui è praticamente folle tutto, ma non ce ne si scompone affatto.

Non rientra tra i film da vedere assolutamente al cinema, cioè non perderebbe nulla anche visto dal divano di casa, ma rientra in quei film che ti fanno sgorgare schiette risate. Non è mica cosa da poco! E' stato bello autosentirmi ridere, perché era tanto che non mi sentivo ridere così e poi perché nel cinema eravamo in quattro cristiani quattro di numero, tutto quello spazio dedicato alle tue emozioni le fa sentire lusingate.  

La scena in cui un chihuahua realizza i suoi sogni erotici con l'orecchio di Pablito rimarrà tra quelle scene che  quando le ripenserò riderò da sola come una psicopatica. E' così stupendamente cerebrolabile da sfiorare la perfezione del genio.

Che fortuna che anch'io ho una creatura snodata da marsupilarmi!

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