Infilo la chiave nella porta di casa sapendo che saranno lì, l'una che accorre alle ciotoline, l'altro coraggiosamente impaziente dalla sua postazione rialzata sul mobile dell'ingresso, oppure, a seconda dell'orario, sorpresi nel loro sonno gattoso di acciambellamenti pelosamente perfetti e topini di pezza, mosche, insetti da inseguire.
Kili è il mio gatto, o più realisticamente io sono semplicemente la SUA tutrice. Brici è la gatta di Kili, arrivata dopo una consulta di sbadigli di noia e virili miagolii per affermare che era venuto il tempo di confrontarsi con una relazione seria, da gatto adulto che accetta di condividere tane e croccantini
(eh si, facile gli ho detto io , quando si crede che quelli nascano per generazione spontanea appena si dà il via allo slalom tra le mie tibie), ma poco importa mi son detta, certe ingenuità mi confermano il tuo animo puro Kili, se ti fidi di me che ti conosco dalla punta della coda a quella dei baffi che quando eri cucciolo erano già così lunghi che si poteva usarli come segnalibro, avrai la tua micia.
Quella però non nasce facendo una veronica in più tra le mie gambe e se permetti Kili non ti spiego come, perchè sono pur sempre la tua mamma adottiva e certi discorsi sono un po' spinosi per le mamme! E così eccomi poco eticamente a sfogliare il catalogo vivente delle gatte del gattile: no, questa è troppo sicura di sè e lui è un bonaccione;
questa è troppo giovane e non voglio farlo diventare un gatto-padre con tutte le responsabilità che comporta; ecco... questa, un po' schiva perchè è stata ferita alla coda dai suoi simili, ma tu Kili sei un gatto gentile e paziente e poi ha quel pelo color cipria (?) che fa pandan col tuo nasino rosa, gli accostamenti sono importanti, e udite udite, era pure straniera, Brici c'ha il passaporto, e vi vedo già la sera sul balcone a discutere amabilmente sulla radice comune di quel miao con l'accento sulla i o sulla o.
questa è troppo giovane e non voglio farlo diventare un gatto-padre con tutte le responsabilità che comporta; ecco... questa, un po' schiva perchè è stata ferita alla coda dai suoi simili, ma tu Kili sei un gatto gentile e paziente e poi ha quel pelo color cipria (?) che fa pandan col tuo nasino rosa, gli accostamenti sono importanti, e udite udite, era pure straniera, Brici c'ha il passaporto, e vi vedo già la sera sul balcone a discutere amabilmente sulla radice comune di quel miao con l'accento sulla i o sulla o.
E Brici fu.
E' passato un anno e questa è la scena che ho in mente, della serie: ''vogliamo ricordarli così''.
Zuffa di gioco a metà di uno stanco e caldo pomeriggio, artigli sguainati ma solo a far figura (che poi sono anche spuntati per quieto vivere del divano), pausa, Brici si siede, già del tutto appagata dalla ginnastica di coppia, Kili in ''piedi'' minaccioso con le orecchie all'indietro modello Ufo Robot, temibile come un Teletubbies (ma non glielo diciamo).
Lui vorrebbe lottare ancora, ma l'atteggiamento statico di Brici lo disorienta e lo distoglie da un primo intento di attacco laser, ripiega su di un avvicinamento cauto e apparentemente immobile da consumato giocatore di ''unduettrè stella''. Arriva al punto di non ritorno: vicino quanto basta per ghermirla, ma ancora abbastanza distante per farle credere di stare semplicemente guardando le vetrine.
Lui vorrebbe lottare ancora, ma l'atteggiamento statico di Brici lo disorienta e lo distoglie da un primo intento di attacco laser, ripiega su di un avvicinamento cauto e apparentemente immobile da consumato giocatore di ''unduettrè stella''. Arriva al punto di non ritorno: vicino quanto basta per ghermirla, ma ancora abbastanza distante per farle credere di stare semplicemente guardando le vetrine.
Povera ingenuità maschile! Brici lo ha capito dal primo passo felpato, cosa stavi cercando di fare. Guardandolo bonariamente con composta, tenera superiorità, avrebbe potuto semplicemente andarsene e lasciarlo lì come un pesce lesso, invece è rimasta ferma per non ferire eccessivamente il suo orgoglio di nanotigre del Bengala.
Un gioco è bello finché dura poco, sembra sussurrargli dolcemente. E lo lecca sulla testa, 1, 2 volte, alla terza Kili non se lo ricorda nemmeno il motivo per cui gli sembrava così importante dover affermare di essere il temibile gattuomo di casa, e si siede anche lui, in pace col mondo.
Un gioco è bello finché dura poco, sembra sussurrargli dolcemente. E lo lecca sulla testa, 1, 2 volte, alla terza Kili non se lo ricorda nemmeno il motivo per cui gli sembrava così importante dover affermare di essere il temibile gattuomo di casa, e si siede anche lui, in pace col mondo.
Io li guardo e vedo un mondo di due... di due persone a quattro zampe.
Anch'io credo che ai nostri (a)mici a volte manchi solo la parola ... e forse in certi casi è meglio così, perchè la mia bimba mi maledirebbe.
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