mercoledì 22 maggio 2013

De Amorum Natura (in mea sententia)


Ah l'amour, l'amour... tanti lo vogliono, pochi lo hanno. Tutti ne parlano. Credo che l'unico altro argomento altrettanto battuto sia il sesso, gemelli diversi. (Forse in Italia potrebbe anche essere il calcio, mi dovrei documentare)

Cos'è per me l'amore? Risposta: echissenefrega? E allora non leggete, cazzo volete?!

_Amore vero, in generale_

L’amore non è né una forte emozione, né una famiglia mulino bianco, non è non riuscire a fare a meno di qualcuno\qualcosa, non è un dovere, non è dovuto, non è né un sentimento buonista, né assolutista, forse non è neppure un sentimento tout court. Di certo quello che è, è che è spesso svilito, violentato, sporcato, bistrattato, declinato in forme strane e inneggiato in casi strani.

Per me l’Amore è un’energia motrice, una ragione, incarnata col proprio animo, incorrotta e incorruttibile, che sa innalzarsi al di sopra di tutte le altre. Matura con noi, con la nostra psiche, e determina poi i nostri atti.

Tutti vedono i bambini come gli esseri più capaci d’amore che esistano, perché sono più innocenti. Io non la vedo così, credo che l’Amore parta invece dal presupposto di una maturazione, che sia il risultato di un profondo processo interiore. I bambini li considero solo più semplici, per cui meno capaci e calcolatori consapevoli di azioni contrarie all’amore. Essenzialmente rispondono a bisogni o a qualcosa inculcatogli dagli adulti, li si aiuta a comprendere il mondo dandogli schemi dall’esterno e il più delle volte li si deve correggere quando il soddisfacimento dei loro bisogni determina comportamenti spiacevoli per altri. L’Amore non è sottomesso a bisogni, o schematismi, è legato a elementi inconsci ma poi diventa tale quando è espressione assolutamente conscia e consapevole.

E’ una scelta dettata dalla propria natura, e questo è il motivo per cui è la forza e la risorsa individuale più grandiosa che possa esistere.

_Amore di coppia_
(l'archetipo: quello tra due anime gemelle per la vita)

Alla base ci devono essere due individui e il coraggio.
Individuo nel senso di persona che ha avuto modo di sperimentare e interrogare a dovere il proprio cervello e il proprio cuore ed è arrivata a conoscersi intimamente raggiungendo un vero punto di equilibrio solo con se stessa, tutto il mondo fuori. Questo sembrerebbe in contraddizione col concetto di coppia, non lo è.

Una persona che sa esattamente, senza più doverselo chiedere, cosa sia fondamentale per sé, non viene mossa da istinti di immatura attrazione, facilmente transitoria, è qualcuno che anzi percepisce come qualcosa di fastidiosamente estraneo un legame serio con una persona che non incarna perfettamente i propri ideali, perché già sa che non ci potrebbe essere alcuna possibilità di successo duraturo se non forzatamente.

Il coraggio entra in gioco fin dall'inizio, prima per non accontentarsi di fermarsi a tappe intermedie della ricerca e comprensione della propria individualità, e soprattutto dopo, quando magari quel soggetto ben plasmato c'è, ma possono subentrare paure e bisogni. Per esempio la paura di rimanere poi da soli, più maschile, o quel bisogno più femminile di dover procreare a tutti i costi. Se da una parte vincono le palle, e dall'altra non vincono le ovaie, allora si realizzano le condizioni per il possibile evento straordinario: che due individui si incontrino, scoprano senza alcuna forzatura di essere complementari e da quel momento non, si decida, ma si senta come assolutamente naturale, di voler essere una coppia.


Perché si tratta di fisica: un elemento stabile che si unisce ad un altro elemento stabile creando una lega ancora più potente. E’ il passaggio ad un livello che si percepisce ancora più desiderabile per come sa essere superiore. Allora due persone possono diventare l’una per l’altra la più stupenda possibilità di vicendevole valorizzazione, come un quadro con colori bellissimi che se esposto alla giusta luce diventa sfolgorante, come l’accostamento di un piatto delizioso con la giusta bottiglia di vino rende i sapori indimenticabili.

Essere individui e superare con coraggio paure e bisogni rende un sentimento puro, scevro di egoismi, ti fa amare l’altra persona per ciò che è e per come l’accostarti a lei ti faccia sentire addirittura migliore.

Da una base simile deriva in modo semplice il vero impegno verso l’altro\a, che io chiamerei piuttosto desiderio. Non prevede fatica cercare di essere gli artefici delle più grandi gioie e soddisfazioni del proprio compagno\a, perché far star bene lui\lei coincide con l’avere anche per sé le condizioni ottimali di espressione e felicità. In questo biunivoco circolo virtuoso di Amore autentico e autentico Amore, la lealtà, l’onestà, il rispetto e la cura, diventano naturali imperativi impossibili da tradire, equivarrebbe a fare del male a se stessi.


Questi concetti parlano di un rapporto a cui non mi piace nemmeno accostare il termine: vincolo. Questo tipo di Amore, l’unico in cui io credo e definisco tale, parla di una meravigliosa libertà di scelta, giorno per giorno.

Mi sono sentita dire tante volte frasi del tipo: eh ma tu sei giovane, non capisci ancora, la realtà è un’altra, la vita vera è un’altra cosa, subentra la quotidianità, l’amore si trasforma, queste cose funzionano così solo nelle favole. Sarà…, intanto menomale che Galileo non si è fatto convincere di essere solo un povero coglione.

Io penso che le convinzioni meste della maggior parte delle persone siano solo il modo più facile di affrontare la consapevolezza che il vero amore a loro purtroppo non è mai toccato. D’accordo, comprensibile, però non accetto che debbano voler convincere pure gli altri che l’amore abbia solo quella di forma. Che palle sta cosa del mal comune mezzo gaudio così uno non ci pensa più e vissero tutti felici e scontenti. Che si seminassero sti semi di disillusione solo nel proprio cervello, così magari più di uno su un milione aspirerebbe a qualcosa di meglio nella vita. Son convinta che potrebbe essere davvero un mondo più contento.

Sembra che l'importanza di trovare una persona non risieda nel trovare una persona, ma in essa il mezzo per raggiungere delle mete prefissate che forniscono per causalità\casualità un motivo per andare avanti per inerzia, senza dover pensare troppo al vero significato della propria vita e a quale significato le si vuole imprimere.


Spesso le coppie dopo un po' si trasformano essenzialmente in un fattore di necessità: per mettere al mondo figli, per dividere il mutuo, per la tranquillità di avere qualcuno che nel qual caso si dovesse perdere il controllo degli sfinteri, sarà lì a cambiare il pannolone giusto per dovere di ruolo.

Il fine ultimo? Arrivare proprio a quella quotidianità in cui l’altro diventa scontato e i suoi obblighi li mantiene, per poter così finalmente non dover più conquistare nulla e pensare ognuno ai fatti propri in cui trovare stimoli.

La quotidianità non si trasforma in sta sbobba se è Amore, si traduce anzi nell’avere vicino una persona che non ti fa fare il minimo sforzo superfluo perché ti conosce bene e ti comprende anche solo da un sospiro. Il tuo uomo\la tua donna è una persona che stimi e di cui adori il cervello, non è che tutto un tratto inizia a farti cagare confrontarti e parlare con lui\lei.

Idem per la vita sotto le lenzuola, non sono beota, ovvio che dopo anni non ci può più essere la fregola della scoperta di un corpo nuovo, ma quando fai l’amore bene, che più bene non si può per quanto si è affiatati, non muore l’eccitazione, perché solo nei mentecatti quella risiede prettamente nelle gonadi. L’Amore fortunatamente la fa trasferire da quelle al cervello. Non c’è più bel godimento di provocare piacere alla persona che ami. Non la vedrai mai solo come un buco o un cetriolo, avrai sempre la bellezza di respirare il suo profumo, di toccare il suo corpo, anche quando questo non sarà più liscio o tonico come una volta. Faranno sempre l’amore due anime insieme ai corpi, e quelle non invecchiano mai, anzi si arricchiscono delle esperienze di condivisione della vita insieme.

L’Amore è quello che resta quando si smantellano tutte quelle costruzioni e quei retaggi esterni ufficialmente preconfezionati e condivisi che pensano per te quali debbano essere il senso e l’essenza della tua esistenza, e rimangono due “ ” più vividi e intimamente realizzati attraverso un “ Noi ”.

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