domenica 3 febbraio 2013

Casa Gallo


Domenica pomeriggio alla scoperta di casa Gallo: casa dei genitori di Simo, marito dell'amica Cori. 

Passeggiata al timido sole, su per le viuzze del paese, quei pochi chilometri utili a bruciare circa un decimo delle calorie che avrei poi ingurgitato al ritorno mangiando il budino.



Rientrati in casa Cinzia (cugina) prende dei bicchieri, di quelli coi disegnini che prima erano stati barattoli per la nutella, e mamma Gallo li rimette subito a posto e ne prende degli altri: "no questi non vanno bene". "Signora ma non si preoccupi, a casa mia quei bicchieri sono quelli del servizio buono!"

Nella casa di una famiglia si respira subito l'animo e l'impronta che le da la mamma, cioè, non che l'uomo sia un accessorio il cui passaggio non lascia segno, ma niente da fare, è lo spirito della donna che aleggia e anima di più le cose e l'atmosfera di una casa, forse anche chiunque vi abita.

Mamma Gallo, occhi allegri e dall'espressione gentile che ricordano quelli di Cucciolo dei sette nani, accoglienza generosa e amichevole senza stucchevolezza e distaccate formalità, così come il suo sorriso.

Una cagnolina di Jack Russel, ma più probabilmente un incrocio con una salsiccia luganiga, che ha la cuccia preferita sulle gambe di papà Gallo e mangia di buon grado crocchette Obesity solo perché tanto sa di essere la dama di compagnia di mamma Gallo, e che quindi la aspettano le visite alla nonna chioccia e alla sua dispensa al piano superiore.

Un gatto trovato per la strada e uno datogli in adozione temporanea per sempre, dei quali descrivere con amore anche le abitudini più banali.

Tra le cornici sui tavolini, coi ritratti soprattutto dei figli piccoli e poi grandi con le rispettive mogli, una con le foto di una ragazza in minigonna inquadrata da una prospettiva amica dello stacco di coscia e di un giovanotto. La prendo in mano e la guardiamo tutti insieme. Simone fa una battuta sul fatto che la gonna sarà stata anche mini da sotto ma fino alle ascelle da sopra, e invece Gallo papà dice teneramente alla moglie: "ti ricordi? questa te l'avevo fatta io nelle vigne".

Mi piace stare a contatto con le belle persone, ancor più quando sono riunite in una famiglia. Famiglia spesso è solo una parola descrittiva di una situazione di parentela, quando invece vedi che diventa la parola che fa da rimando per altri concetti molto più profondi, è una gioia anche per una pseudoestranea starvi a contatto.

P.S. E oggi me ne vado anche con uno dei miei bottini preferiti...
Pesche sciroppate from crutìn di casa Gallo, made by mamma Marinella. Thanks a lot.


The Power of Love_ Frankie Goes To Hollywood

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