sabato 28 settembre 2013

Una favola


Mi racconti una favola?
Che favola vuoi?
Una che non ho mai sentito.

Qualche altro requisito?
Si. Non devono esserci personaggi perfidi, nemici da contrastare, azioni bieche, incantesimi stregati, inganni da svelare, trabocchetti, selve intricate da attraversare, o prove terribili da superare.

Scusa, ma allora proprio non capisco che favola vuoi.
Una che non ho mai vissuto.

2 commenti:

  1. Ne conti otto, elementi negativi da tener fuori, per vivere una favola mai vissuta.
    Uno in più delle fatiche d' Ercole, ma pur sempre in numero inferiore alle dieci piaghe d' Egitto.
    Otto sono anche le fasi della teoria dello sviluppo di Erik Erikson e attraversano l'arco intero della vita umana.
    Secondo lo psicoanalista tedesco la missione che ad ognuno di noi è affidata si sviluppa nella ricerca della propria identità personale e passa attraverso la comprensione e il superamento delle difficoltà che la vita ci pone innanzi.
    Allora non pensi che le favole valga la pena non depurarle delle negatività, ma fare in modo che ci aiutino a fronteggiarle, come San Giorgio il drago?
    Per meglio arrivare a scrivere la propria, dico io.

    Easyciao

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    1. Io penso che le favole e non le semplici storie nascano proprio dove le negatività esistono e si sceglie di fronteggiarle e superarle e non di nascondersi o bypassarle. Chi riesce a fare questo la favola ce l'ha poi in sé,e sarebbe bello che ci fosse semplicemente qualcun'altro in grado di leggerla e continuarla, proprio da quel punto in cui normalmente le favole mettono le parole The End e invece è dove inizia finalmente la favola vera.
      Mannarociao.

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