venerdì 20 gennaio 2012

Si saldi chi può

Per la prima volta da un bel po' di anni non mi tuffo nei negozi a fare incetta di abiti approfittando dei saldi, che poi non è che mi possa definire proprio una persona oculata, o comunque finisce spesso\sempre che me la racconti: si, ho speso tanto, ma ho preso tante cose; forse non metterò così sovente quei pantaloni color castoro cangianti al verde lucertola, ma erano a un prezzo stracciato!

Meglio entrare in un negozio, vedere qualcosa che ti attira, molte cose, dover scegliere perché l'erba voglio cresce solo nel giardino del re, fissarle sperando che qualcuna ti sembri paradossalmente non più così attraente e combinazione ricordarsi che si è in periodo di sconti, non si deve rinunciare questa volta, botte piena e moglie ubriaca!

E' stata la volta dell'intimo. Che soddisfacesse puramente il mio gusto, il mio sentirmici femminile e a mio agio, senza caricarlo della funzione specifica di ispirare pensieri bollenti, solo l'intenzione di metterlo e trovarlo bello su di me e trovarmi bella io con esso indosso. 

Nasconderlo poi sotto gli altri vestiti sapendo però che è l'indumento che fascia più da vicino la propria pelle, l'ultimo ad essere tolto e a restituire l'immagine corporea incorniciata. Non lo si espone, non sempre almeno, ma c'è.

E cos'è una donna se non tutto quel mondo che non trapela all'istante, ma che si avverte accanto a lei... 

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