Partire prevenuti, si sa, ti chiude in partenza delle porte. Certo, nell'andare a lavorare per un lavoro che non è il tuo, ma di necessità, con mille .azzi per la testa, non è che uno si sveglia proprio con l'entusiasmo dei personaggi del Mulino Bianco!
Eppure ogni giornata a contatto con le persone riserva tanti o pochi spunti, ma qualcosa riserva sempre. Questo è quello che in 3 giorni nei panni di promoter per un'acqua, mi ha offerto la vie (c'est français).
Uno può andare li, dire gli hot spot imparati a memoria e tanti cari saluti, il suo dovere puro e semplice l'ha fatto, ma allora si, che torni a casa sperando di romperti una gamba sulle scale e avere una scusa inattaccabile per non tornare il giorno dopo. Occorre trovare uno stimolo, un senso.
Ripetere per 8 ore più o meno le stesse cose stressa le corde vocali e i neuroni, bisogna selezionare il target in base all'articolo: capire il tipo di acquirente da un'occhiata all'età, ai vestiti, al contenuto del carrello, particolari in un secondo, cogliere anche solo uno sguardo furtivo di interesse mal celato da un'andatura frettolosa, un'indecisione nella scelta che lascia aperta la possibilità di far virare i propositi iniziali, scegliere l'obiettivo e scegliere l'approccio, fondamentale, la prima frase predisporrà all'ascolto, o alla fuga, il tono della voce e la velocità delle parole, più caldi e lenti se è mattina presto, squillanti e dritti al sodo se l'ora di pranzo o di cena si avvicina, scartabellando una precisa analisi chimica di fronte a chi fa il saputo sulla differenza tra nitrati e nitriti, o , come unico dato citare solo l'altezza della sorgente restituendo l'immagine di una purezza incontaminata così in alto che nemmeno gli stambecchi riescono ad arrivarci per dare una leccatina.
Alcune sfumature, ce ne sono altre a carrettate, ma mica posso svelare tutti i miei segreti!
Mi piace parlare con le persone, non mi piace intortarle o ingannarle, ma devo vendere un prodotto, fortunatamente un buon prodotto, così l'opera di convincimento risulta una sfida, non una presa per il deretano.
Questa è la parte attiva, poi c'è la parte passiva che di passività apparente si tratta. E' l'osservare e talvolta ascoltare lo sciame di individui che ti scorrono davanti, rimanere indifferenti di fronte ad alcuni e sentire che altri mettono in movimento certe tue corde interiori.
Come guardare i bambini addormentati nei passeggini e respirare pace perché il sonno dei bambini è totale abbandono del corpo, ma soprattutto totale assenza di pesantezza nei loro sogni, i corpicini sono sorretti, ma ci si aspetta di vederli levitare da un momento all'altro. Quando sono svegli ingaggiare con loro sfide a nascondino dietro a genitori inconsapevoli del gioco, o suscitare un sorriso meraviglioso col proprio, vedere che, allontanandosi, ti cercano con lo sguardo fino all'ultimo perché li hai resi candidamente felici.
Un uomo in sedia a rotelle elettrica che finge divertito di andare contro un carrello che gli sbarra la strada e poi mi guarda e mi dice che aveva immaginato uno speronamento con la sua nave su ruote, mi racconta emozionato le vicende della corazzata Bismark che fa polpette delle navi inglesi finchè Churcill non le invia contro una potenza di aerei, cacciatorpedinieri e corazzate e la Bismark, dopo una strenua lotta, è costretta ad azionare le cariche di autoaffondamento e scomparire negli abissi con duemila dei suoi uomini. Le persone ci passavano vicino e ci guardavano come si guarda qualcosa di strano. La cosa strana è non rimanere rapiti da un racconto appassionato. Alla fine l'uomo mi dice: "grazie per la conversazione" e se ne va ... Grazie a lei, ho il tempo di dire.
Chi forse si sente solo e non ha chi lo ascolta quanto vorrebbe, a cui inizio a parlare da promoter, ma smetto quasi subito tanto "non ce n'è", rimanendo solo Diana e facendo due parole. Vengo a conoscenza dei rami genealogici, dei cataclismi e delle vicende delle più svariate famiglie. Siamo partiti da buongiorno e chissà come arrivati alle emorroidi!
Ho visto decine di coppie sfilarmi sotto gli occhi, quelle molto giovani e scanzonate, quelle con ancora tutta una vita davanti, ma già stanche e svogliate l'uno dell'altra, si salvi chi può. Poi sono arrivati due corpi che contenevano un'anima sola. Raramente accade, ma accade, di incontrare due anime gemelle e lo si avverte semplicemente perché la perfezione si respira, crea un'aurea. Circa 60anni, forse meno, forse più, Italiani? Stranieri? lui un omone, lei una donnina, vestiti entrambi di nero che addosso a loro sembrava un colore luminoso. Passo all'unisono, uno dei due aveva una leggera zoppia, ma chi? L'andatura era una sola e parlava di chilometri e chilometri di vita insieme, di viaggi, ricordi, esperienze, passatopresentefuturo, unione. E' difficile da descrivere, gli animi romantici forse capiscono ciò di cui parlo.
E poi c'è chi anche se ti rivolgi a lui\lei ti passa accanto facendo finta di non sentirti, come se fossi trasparente, nemmeno un "no grazie" di cortesia che non toglie nessun tempo, ma semplicemente non restituisce il nulla, la cosa più triste, ma non per me in quel momento, cioè, non ha creato nessuno scompiglio dentro di me, triste in generale, chiusura ignorante.
Dulcis in fundo, che tanto dolce non è, proposte smaccate da due persone appena conosciute, sposate entrambe... , forse mi hanno scambiato per una lavanderia a gettoni, ci vorrebbe un post a parte per dire cosa ne penso, ma forse brucerebbe il blog per quanto sarei caustica.
Anche se non è facile bisognerebbe provare a considerare ogni giorno come una possibilità, ci può essere sempre qualcosa che ci lascia una sorta di imprinting, basta avere le antenne ricettive e non essere persone in letargo anche da sveglie.
Au revoir