giovedì 5 novembre 2015

N'che senso?


La varietà esperienziale che può darti un supermercato! Devo comprare l'ammorbidente, quello che prendo sempre non c'è. Liquidare la pratica in 5 secondi prendendone uno a caso seguendo la logica: né il più caro né il più sgualfio? Ma assolutamente no, non si scherza coi profumi, sono quelli che lasciano impronte ataviche nell'anima, inoltre il bucato steso mi serve anche da deodorante per la casa, ché i vari diffusori per ambienti mi ricordano il Raid tarme, e quelli con i bastoncini i gatti li usano come stecche di liquirizia.

Figuriamoci se non c'è un altro ammorbidente al muschio bianco?! Eccheccaz c'era il 3x10? l'OMS ha dichiarato il muschio bianco a rischio impotenza? Niente.
Fategli fare una perizia psichiatrica a chi studia le fragranze, possibile che mi scrivi fiori di vaniglia e ORO?? Già che hai fatto 30 fai 31, perché non oro incenso e mirra che mi stimola anche lo spirito natalizio?

Poi leggo caprifoglio, campanula selvatica e fiori di tiaré e penso a quel poveraccio che dopo la laurea in Botanica e tante belle speranze, all'ennesimo: al momento non ci sono posizioni aperte per la sua qualifica inseriremo il Suo cv nella nostra banca dati, ha tentato di togliersi la vita con una roncola e poi ha mandato candidature a muzzo.

Smarriti di fronte a quello scaffale di Babele rimane una sola cosa da fare: aprire le confezioni ed annusare. E lo fai, ma senza il minimo pudore proprio, anche se passano i dipendenti del supermercato. Dai che è ovvio che quelli degli ammorbidenti sanno di scrivere delle cagate e che uno è costretto ad aprire, sennò le confezioni le farebbero con un imballaggio di sicurezza, non con sto tappo giga che lo svita anche un bambino di due anni che riesce a malapena a infilare le formine nei buchi.

Certo però che barboni, ma mettessero il tester come in profumeria.

A risveglio primaverile e candide emozioni ho rinunciato, non ho retto la sinestesia. A casa muschio bianco per uno o due lavaggi c'è ancora.

Passo al reparto cibo per animali e se però lì non trovo nemmeno i pranzetti Cacciatore in salsa e La piccola canaglia, cambio supermercato.

venerdì 30 ottobre 2015

Pigne in the brain


Supermercato, devo pesare il mio cavolfiore ma davanti alla bilancia c'è una nonnina col bastone (che è un puro elemento descrittivo, non c'entra col prosieguo della storia) con in mano un sacchetto di fagiolini e gli occhi vitrei ritrovabili solo nei grandi campioni di Rischiatutto all'ultima domanda.

Grazie alle mie spiccate doti intuitive mi balena l'idea che probabilmente potesse avere qualche difficoltà, così le chiedo se posso aiutarla. Non trovava il numero corrispondente ai fagiolini e il motivo era che, essendo confezionati, il prezzo era unitario e infatti già indicato sul cartello. Glielo spiego, le indico il cartello, mando il curriculum a Ok il prezzo è giusto, e attendo che la bilancia venga spresidiata. Niente, sta li. Signora guardi che non sono i numeri del bingo, va beh, vado a un'altra bilancia.

Mi avvio al banco frigo e mi viene incontro un'altra signora, senza bastone, ma con lo sguardo da cavaliere dell'Apocalisse. Sinceramente mi preoccupo, ripasso mentalmente le manovre di BLS, questa adesso mi sviene davanti penso. Siamo di fronte, vada signora, cada, sono pronta, speriamo non abbia la dentiera che potrebbe rappresentare un problema con le insufflazioni. 

"Mi hanno tolto l'Accadì!"
(Porca vacca signora, chi può aver osato cotanto oltraggio?! Adesso sequestriamo il caporeparto e finché non viene fuori il responsabile nessuno esce più dal supermercato sennò quant'è vero iddio prendo un pesce spada e faccio una strage!)
"Il latte dice? Aspetti... guardi che c'è, è lì in alto"
"No non è quello"
"Si che è quello, c'è scritto Accadì (zio fa). Glielo prendo io se vuole, intero, parzialmente scremato o scremato?" (Mando il curriculum al Pam)
"Non era così la bottiglia"
"Non so cosa dirle, il latte è questo, magari hanno cambiato il packaging"
Nebbia in val padana_Ci scusiamo per l'interruzione, le trasmissioni riprenderanno al più presto possibile_Tumbleweed nel Far West_
"Magari è cambiata la confezione"
"Ma...?"

Vogliamo ricordarla così, mentre scannerizza le bottiglie. Io vado.

E adesso chi aiuta me a ricordarmi in quale corsia ho posato il cestino? 

mercoledì 6 maggio 2015

Baci da film


Le coppie innamorate sono sempre un bel vedere, di quelle cose che ti riappacificano col mondo infame. Ah l'amour... che nel bacio ha il suo apostrofo rosa. Chi si bacia in pubblico, anche nel grigio cittadino, è come se fosse ammantato da una bolla di big babol, qualcosa simil bordino HIV.

Non puoi non notarla, anche solo per un attimo, una coppia abbandonata in un bacio voluttuoso. Certamente i baci non sono tutti uguali, alcuni sarebbero da immortalare, altri, scarrafoni belli solo ammammasoie.

Uscita della metropolitana, appoggiati poco più in là dei tornelli due adolescenti ci vanno giù duro, masseteri che lavorano, mani avvinghiate alle maniglie dell'amore, lingue che spennellano meglio del pennello Cinghiale.

Effettivamente la location scelta non era delle migliori, meglio chessò, una panchina al parco, oppure: ma non ce l'avete una casa? Nemmeno un poster dell'ultimo film di Federico Moccia a fargli da sfondo, o gli pseudovolotari di Amnesty International che almeno avrebbero potuto appendere al panettone di lei il cartello: fate l'amore non fate la guerra e, possibilmente, mangiate meno grassi saturi.

Ti stai dicendo che con l'età sei diventata bacchettona, che si bacino come e dove gli pare, le cose che sarebbe meglio non vedere sono ben altre, pensi alla poesia di Prévert, i ragazzi che si amano si baciano in piedi e compagnia bella, poi lo squarcio nella coltre di zucchero filato: lui continuando a scambiare amilasi salivare apre un occhio, quello lasciato libero dal viso di lei.

E in un secondo i mini pony che volavano sugli arcobaleni saltano in aria come piattelli, impallinati dall'occhio bionico del Terminator.



Abbasso istintivamente la testa e fuggo, ad avvertire Sarah Connors di mettersi in salvo.

martedì 17 febbraio 2015

Io e te Tre metri sopra il paracarro



Locale ballereccio, dopo aver sbrigato la faccenda più importante: decidere cosa prendere da bere, ti guardi un po' in giro. Fossi stata un uomo avrei tirato giù una statistica della concentrazione di topame per metro cubo e bon, finita lì, ma, essendo una donna, prima devi guardare come sono vestite le altre e possibilmente trovarne qualcuna da criticare, poi passi agli uomini suddividendoli mentalmente nei due insiemi disgiunti: Insieme A ragazzini, Insieme B quelli nel range dell'età giovani uomini - uomini, scarti a priori l'insieme A perché, a parte la voglia di allungargli dei tickets restaurant per fargli aumentare un po' la massa glutea, e ammirare le sculture tricotiche della volta craniale, non offrono ulteriori spunti per le over30, e infine, nei dintorni di San Valentino, mixi il tutto per un'osservazione etologica delle danze per l'accoppiamento.

Avvistati due maschi beta, per intenderci quei leoni cacciati dal branco che farebbero volentieri a meno di accompagnarsi tutto il giorno, in quel della savana, unicamente ad un altro maschio, ma che di necessità fanno virtù e alla fine ci prendono pure gusto. Ballano come ad Amici di Mariadefilippi, però il pantalone non ha la stessa elasticità della calzamaglia, allora devono concentrare il movimento dalla cintola in su. Il gran dorsale ipertrofico lascia le braccia beanti che così possono condurre le mani in un lascivo passaggio ai lati della testa, con intercapedine di sicurezza antispettinamento tra mani e capelli.

E allora le vedo, le leonesse  alle quali la danza dovrebbe essere dedicata. Dovrebbe perché la loro prossimità spaziale ai maschi suggerisce che siano insieme, ma il fatto che questi continuino a ballare guardandosi unicamente tra di loro come in un duetto di Albano e Romina, le fa sembrare più le mamme che hanno accompagnato i figli alla loro prima festa e li devono controllare fondendosi con la tappezzeria per non metterli in imbarazzo.


Ora, nel mondo dove la marmottina incartava la cioccolata, queste donne se ne sarebbero andate senza dire nè ba nè ma, o avrebbe fatto la sua entrata in scena un deus ex machina che con un epico moon walk se le portava via tutte e due allungando un chupa chups a Brian e Garrison, ma invece no, nel regno di Mordor delle relazioni, se ne sono state li buonine ad attendere di esistere.

Non so se di premio si può parlare, ma alla fine la loro pazienza non è andata sprecata: la app Ciulantastic ha inviato una notifica che il viagra aveva raggiunto l'intervallo di tempo utile e i due liocorni sono andati a staccarle dal pilastro portante.

Il pragmatismo ha preso il posto del rigor mortis, i pali della lap dance di tutto il mondo si sono uniti in una ola e le signore hanno dimostrato che l'unica over40 elastica come una catapulta non è Jane Fonda.

Poi uno su ste cose ci ride, però ti soffermi a ragionare sul fatto che quella donna non è solo una bella milfona, magari è separata, con o senza figli, e alla sua età si immaginava in un posto diverso, con una compagnia diversa, invece fa un sacco di lavoro in palestra per avere le braccia e le cosce così tornite e non è solo una questione di salute, perché il botox e la labioplastica non te li consiglia il medico della mutua, è un modo per sentirsi socialmente spendibili ed esorcizzare il tempo che passa, che non è certo l'arrapamento che puoi creare per una sera nel belloccio di turno (che probabilmente in palestra ci passa più tempo di te, perché ce l'ha piccolo) che lo ferma.
Magari era una donna triste, o forse no, chissà, intanto Pirandello aveva già capito tutto.