giovedì 10 aprile 2014

Io so come esco


Finito di parcheggiare, sono ancora seduta, camioncino dell'Amiat si ferma di fianco e SBRAAM, la tizia per scendere apre la portiera contro la mia. Decido che il comportamento maleducato impone delle rimostranze.

E' una bella giornata, c'è il sole, senza tralasciare il fatto che l'operatrice ecologica è una vichinga col rossetto, non voglio mica la rissa, solo far notare che risalendo potrebbe fare leggermente più attenzione, che la costellazione delle Pleiadi di righe sulla macchina ce l'ho già completa.

Poi questa mi guarda con supponenza e allora momencazzo.
"Eh...senta magari dopo se volesse usare più delicatezza nell'aprire la portiera dimostrerebbe di essere una signora e non l'incredibile Hulk"
"Cosa vuoi, cosa dici? Io so come esco"
"Ah si?! Anch'io so come adesso mi esce un manrovescio sulla sua faccia"
Va beh, non sto a tediare trasformando un breve racconto in un dettagliato trattato di tecnica di jujitsu e di come la gente applaudiva dai balconi e lanciava vasi di gerani al mio passaggio.

Non capisco perché nessun regista voglia trarre dalle mie immaginazioni delle sceneggiature per film cult nei peggiori bar di Caracas, ad ogni modo, in realtà me sono incarognita con lo stesso furore di un baco da seta e la tipa avrà riaperto la portiera ancor più violentemente di prima, ma lo sguardo dispiaciuto e lo "scusi" che ho ricevuto invece dalla sua collega mi hanno riappacificato il karma.

E poi non posso mica tradire gli insegnamenti del maestro Miyagi di quando mi insegnava il karate: "per un uomo che vive senza il perdono nel cuore, vivere è punizione peggiore di morire"

martedì 1 aprile 2014

Pesce d'aprile


Volevo ricordare a tutti che oggi è il primo aprile. Fate sentire considerate le persone che vi stanno a cuore, dedicategli tutta la vostra più subdola malvagità. Se volete incantare qualcuno, confermare che gli dedicate dei pensieri, cementare dei legami, oggi potete farlo, andate a conquistarvi la cosa più sincera a cui si possa aspirare: un vaffanculo detto dal profondo del cuore.

Abbiate comprensione per chi ancora si limita a ritagliare pesci da attaccare sulla schiena, sicuramente qualche trauma infantile avrà causato un ritardo di sviluppo della perfidia. Fornite appoggio e ascolto, coinvolgeteli nell'escogitazione dei vostri piani diabolici affidando loro semplici mansioni: come scaldare la pece, farvi da clap al termine della vostra interpretazione, o essere gli addetti alla chiamata al 118 e al 113 se in corso di gabbatura dovessero verificarsi piccoli accidenti.

Più il vostro scherzo sarà recepito come molesto più dovrete sentirvi orgogliosi di onorare ed essere artefici di una delle tradizioni più ataviche e universali del mondo. A chi vi trovasse solo idioti potete poi sempre tirare in faccia tutto il tomo dell'Enciclopedia Britannica che si interroga sull'origine di questo importante rituale apotropaico.

Che oggi "al mio segnale scatenate l'inferno" sia con voi.