La prima quando facevo le elementari, con "La spada nella roccia". A scuola ci facevano scegliere un libro e avevamo tempo 1 mese per leggerlo, quello l'avevo riportato il giorno dopo e la maestra Giusy mi aveva interrogato sulla trama, personaggi, ecc, perché non ci credeva.
Me lo ricordo pesante e spesso tra le mie manine, e poi i disegni meravigliosi che facevano volare la mia fantasia. Finiti i compiti tutti i bimbi del mio quartiere si ritrovavano nel grosso prato davanti casa a giocare, io avevo rinunciato perché affondata nella poltrona del salotto stavo vivendo avventure molto più coinvolgenti, con Semola e Merlino e mi trasformavo in scoiattolo e poi in pesciolino e poi in Maga Magò e non c'è da scherzarci perchè di lei mi sono rimasti i capelli!
La seconda volta ero al mare, su per giù a 12 anni. Mia cugina più grande mi aveva passato "Dolores Claiborne" di Stephen King. Quello si che era spesso! Sono tornata dal mare senza aver sintetizzato vitamina D, rintanata sul camper a leggere, il sole mi stancava la vista. Si, son cose preoccupanti a 12anni certi comportamenti. Fortunatamente non ho sviluppato un atteggiamento antisociale come Leopardi, anche perchè poi avrei dovuto amare un Silvio e usare per i miei componimenti poetici lo pseudonimo Ruby!
La terza quando nell'adolescenza ho letto "Il settimo papiro" di Wilbur Smith. Ambientato nell'Egitto dei faraoni. Mi ero detta: "vediamo cosa hanno di tanto bello 'sti libri da fenomeno di massa. La storia degli Egizi mi ha sempre appassionato a scuola, proviamo". E' finita che quando era uscito il film c'erano tre videoregistratori diversi al lavoro.
La quarta è più recente, qualche anno fa, "E nel cuore un leone" di Kobie Kruger, la moglie di un guardiaparco del Kruger National Park in Sudafrica. La narrazione della loro vita lì e la più bella storia d'amore tra un leone e degli esseri umani, nonchè il primo libro che mi ha fatto commuovere fino alle lacrime e provare il mal d'Africa senza nemmeno esserci stata.
Ho terminato oggi "La cattedrale del mare" di Ildefonso Falcones. 600 pagine, bevute in 3giorni, di notte sotto le coperte, in metro, scegliendo di non uscire con fittizia scusa maltempo. Non un libro, un film, ambientato nella Barcellona del XIV secolo. Mi entusiasma ciò che riguarda epoche storiche passate, il Medioevo ha poi un fascino particolare per me e qui la ricostruzione è molto fedele, e la vicenda è più trascinante di Beautiful e Dallas messi insieme!
Di certo non ho citato libri come Guerra e Pace o La Metamorfosi, ma, per quanto mi riguarda, per portarmi con sè legata mani e piedi e cuore, un libro deve farmi entrare in una favola. Sono quelle che mettono le ali ai pensieri estraniandoli da tutto.
Se esistessero ancora i cantastorie ne vorrei uno tutto per me.
Mi distenderei e gli sussurrerei: "raccontami una storia..." socchiuderei gli occhi e scomparirebbe tutto intorno.