martedì 26 gennaio 2016

Pape Satàn, pape Satàn aleppe


Si aprono le porte della metro al capolinea, dall'alto la voce tra l'intimidatorio e il cordiale ti fa: "Stazione Lingotto. Tutti i passeggeri devono scendere dal treno", paura.
C'è chi deve ritornare nella direzione opposta ma scende comunque, guarda che non ci sia l'insegna ARBEIT MACHT FREI e poi risale.

L'umanità tutta si dirige alle scale, e se becchi il lato non dotato di quelle mobili chiama pure al lavoro, a casa, o dove stavi andando, per dire che facilmente sarai in ritardo, perché il tempo stimato per la risalita è parificato solo a quello di scorrimento della processione per le lacrime di San Gennaro.

Sulle scale della metro si assiste a un fenomeno ancora poco spiegato dalla medicina tradizionale, per cui l'articolazione tibio-tarsica responsabile dell'estensione dorsale e della flessione plantare del piede, si calcifica subitaneamente conferendo alle estremità il peso specifico di una lega di tungsteno e ghisa. Lo stesso fenomeno che probabilmente ispirò il sommo poeta allorquando nel VII canto de lo Inferno si accingeva a descrivere il contrappasso delle anime prave destinate sempiternamente a spingere enormi pesi di materia inerte, che fu poi ripreso con fortuna da Tolkien nella scena in cui Frodo e Sam, ormai allo stremo delle forze, devono risalire le pendici del monte Fato nella terra di Sauron, e noto ancora ai giorni nostri come "culo pesante".

Il girone è superato, resta ancora una rampa prima di uscire a riveder i tornelli. Accanto all'infingardo scalino è finalmente nuovamente disponibile la scala mobile e lì si dirotta il 95% delle genti. Posso dare tutto nello scatto finale lungo la via meno battuta.

Sai che figurademmerda se mi inciampo mentre salgo mode on step, livello advanced? Only the brave, se cado rotolo fino in fondo in maniera plateale e poi rimango inerme per ore come una larva di ape regina. La notizia farà scalpore su Leggo e Metro, arriverà a Marina Abramovic e ci metteremo d'accordo per una performance artistica sulla società nichilista.

Ci sta.