mercoledì 3 ottobre 2012

Suma bin ciapà!

Dialogo tra mamme:
- Quando arrivo a casa devo aiutare mia figlia a fare i compiti, solo che non so come spiegarle le cose, gli insegnanti dovrebbero dare degli schemi così almeno uno sa come gliele hanno insegnate.
- Si infatti, troppo disturbo!

- Adesso stan facendo le divisioni, ma non le fanno come le facevo io, segnano il riporto, il resto,...

Riflesso incondizionato: mi si alza il cipiglio sinistro e mi si sgranano gli occhi. Poi però penso che mia nonna si ricorda sicuramente meglio di me come si fa la prova del nove e poi magari è come per l'Euro, una volta fare i conti era più facile...

- La tua la fa l'analisi grammaticale? La mia ha difficoltà. L'altro giorno non capiva la differenza tra pranzare verbo e il pranzo. Da una parte ha ragione, sempre lo stesso nome è.

E certo!  Lo dice anche Giulietta: "Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo."

I riflessi incondizionati si sono trasformati in dei tic.

- Tu sei capace a spegare, io proprio no. Bisogna essere precisi, ad esempio: Io mangio la mela. Io articolo determinativo maschile singolare.
- Già.

A questo punto non è più valso a nulla nemmeno tenermi incrociate le labbra come per la Z dell'alfabeto muto. 
"Io è pronome personale soggetto prima persona singolare!!!!!!!!!!"
- Ah... ma non le fanno ancora le estensioni.
Mi è venuto un attacco epilettico.

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Forse voleva dire le extension? Perché alle figlie non rimane che diplomarsi alla sQuola per veline!

Gli insegnanti potrebbero farlo davvero uno schema da consegnare a casa: A qualsiasi domanda vi porga vostro figlio sulle cose spiegate in classe fingete una raucedine acuta. Nel qual caso la frase non vi fosse chiara, al prossimo colloquio con i genitori faremo insieme l'analisi grammaticale. 


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