domenica 28 ottobre 2012

Sotto lo stesso cielo

Se guardo a est c'è una punta di azzurro terso, se guardo a sud un grigio che sfuma nel grigio, se guardo a nord un viraggio al bianco. Per forza che il cielo è qualcosa che sta sopra tutto, riesce ad avere più vite contemporaneamente e a creare armonicamente altrettanti micro\macro cosmi che si rivolgono a lui.

Per chi sta giù viene naturale guardare in su quando si vuole pensare di tendere a qualcosa di grande, per ispirarsi. Ma anche se è possibile volarci attraverso, noi non siamo cielo. Essere "alti" quaggiù non coincide con saper vivere diverse realtà scollegate e inconsapevoli l'una dell'altra, quaggiù significherebbe non avere un briciolo di  autentico amore per nessuna.

Per il cielo è immensità, per le persone è ambiguità e slealtà, o comunque un velo di tristezza.


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