domenica 14 ottobre 2012

La scoperta


Sinceramente non so perché o precisamente in seguito a cosa, ma adesso mi è proprio venuto da pensare che io amo la scoperta.

Lo scoprire praticamente, ma anche solo la sua definizione a livello concettuale. Che sia in forma astratta, reale, scritta. La scoperta presuppone l'esaminare, il guardare, l'osservare, lo svelare, il trovare, l'ottenere, persino l'immaginare.

[Chissà come certe riflessioni nascono così come fulmini a ciel sereno? senza nessi apparenti con i ragionamenti o gli elementi di quel momento preciso? Magari sono quelle che fanno parte di quel moto interiore profondo che genera tutti gli altri movimenti della superficie, che dir si voglia pensieri.
Probabilmente funziona come per il nucleo della Terra che non è raggiungibile né esplorabile, ma c'è ed è quello che genera tutta l'energia del pianeta e ogni tanto determina eruttazioni e terremoti.]

Va beh, voglio concludere il concetto iniziale. Mizzica, parto sempre per la tangente e questa non è una scoperta!

Scoperta può essere bella o brutta, non ha un genere definito, non presuppone contenuto positivo o negativo, si può caricare di ogni significato e sfaccettatura. Ha una natura di fluido e libero movimento.

Fa luce su qualcosa, è rivelatrice. Nello stesso tempo è ricerca, conscia o inconscia. In ogni caso, da un  elemento nuovo: uno stimolo in base a cui poi si risponde, o un input di partenza.

Può essere tutto ciò a cui si tende, ciò che ci si attende , o qualcosa del tutto fortuito ed  inaspettato.

Caspita...

La scoperta è forse ciò che mi  affascina più di ogni cosa.

Anche una persona può essere una scoperta, anzi, credo che l'amore si generi proprio quando questo è ciò che rappresenta per te. Un fantastico impulso continuo. Allora si, potrebbe addirittura non finire mai. Lo si può scoprire solo vivendo. In ogni caso, di sicuro almeno "fino a quando morte non ci separi".


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