sabato 4 agosto 2012

Beautiful things


Credo che ci sia in ognuno di noi un concetto personale di "bellezza" costruito da miriadi infinite di fattori, che ci porta ad apprezzare determinate persone-cose-soggetti-oggetti, a spingerci verso o ad allontanarci da..., lo si apprende e ci si accorda con esso.

Mi sono fatta accompagnare in un laboratorio di oreficeria per cercare un regalo comunitario per un'altra amica prestissimo sposa.

Le altre amiche conoscono il mio concetto, io conoscevo il concetto della persona che era con me e sapevo che mi avrebbe indirizzata bene e nelle possibilità. Nascono onde armoniche. 

Nessuna vetrina luccicante di oggetti uguali ad altri mille, anzi, piuttosto dimessa, perché l'orefice (in questo caso anche antiquario) sta dietro il suo banco, espone ma senza esibizionismo, nessuno specchietto per le allodole, devi arrivare a conoscere ed apprezzare il suo lavoro e vai, senza bisogno di vedere prima ciò che troverai, sai che il tuo gusto verrà soddisfatto se non addirittura stupito e rinnovato.

Un anello l'idea iniziale. Poi un pezzo appoggiato sul mio collo mi inchioda a quell'immagine e non ho più dovuto cercare. Una piccola croce del '700 trasformata in ciondolo, con i bracci ondulati formati da rose di diamanti. Questo è il nome, la forma non è di rosa, non dei petali almeno, la pietra è semplicemente custodita in una forma di bocciolo allargato.


Le simmetrie non sono perfette, ma è la perfezione del difetto che non è tale ma particolarità; così come è assolutamente affascinante il fatto che quell'oggetto abbia attraversato secoli. Chissà. Indossandolo non ho avuto sensazioni negative, ogni cosa ha un'energia da percepire, ogni cosa che racchiude un passato, una storia.

Inizialmente non avrei pensato di acquistare una croce: il significato religioso è lontano dal mio sentire, ma estrapolata da questo ambito, la croce è una forma che mi comunica accoglienza e apertura nello stesso tempo, due linee che idealmente possono continuare e creare spazi infiniti a partire dai quattro angoli. Mi viene in mente Mondrian con i suoi reticoli.

I rimandi sono fantastici per come creano un filo comune che può intrecciarsi con mille altri fili.

La croce è stata il regalo scelto, degli orecchini finissimi anch'essi di diamantini, tre in fila per la precisione, da portare non pendenti ma che risalgono sul lobo, ciò che avrei scelto per me, anche se in certi fortunati casi non si tratta di scegliere, senti che quella cosa ti rappresenta e basta. Una luce, una semplicità, una delicatezza... Nulla a che fare con un banale attaccamento al tipo di pietra preziosa perchè si sa che è preziosa, erano meravigliosi per com'erano, punto.

La sera un momento di puro gioco: davanti allo specchio,olio profumato per il corpo con infinitesimali glitter scintillanti, così, solo per vedere l'effetto sulla pelle abbronzata e trovarlo bello prima di cenare nella tranquillità di casa.

Quanto tengo alle persone che senza bisogno di effetti speciali mi fanno un effetto speciale!


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